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Napoli, al Volto Santo conclusione Lectura Patrum Neapolitana. L’anima per Tertulliano e Sant’Agostino

Napoli, al Volto Santo conclusione Lectura Patrum Neapolitana. L’anima per Tertulliano e Sant’Agostino

LPN 18 5 24 250Si è concluso, nel pomeriggio di sabato 18 maggio al Tempio del Volto Santo, il 42° ciclo di lezione della Lectura Patrum Neapolitana, l’associazione di studi patristici delle Piccole Ancelle di Cristo Re che fa della divulgazione del pensiero dei Padri della Chiesa la sua ragion d’essere.

Al centro del simposio, una trattazione sull’anima secondo lo studio di Agostino e Tertulliano, due autori tra i primi Padri della Chiesa.

Ne hanno parlato i proff. Giovanni Catapano dell’Università di Padova e Giuseppe Balido della Pontificia Facoltà Teologica Italia Meridionale che hanno discusso una delle questioni centrali della fede, tuttora ancora oggetto di confronto.

Catapano, in particolare, ha relazionato sul testo “Agostino. L’anima e la sua origine” edito a Roma nel 2022. “In quest’opera, composta tra il 419 e 420 - così Catapano- il Vescovo d’Ippona, rispondendo alla critiche di Vincenzo Vittore, un giovane cattolico, spiega la propria concezione sull’anima umana. Lo fa con tatto, incassando anche gli apprezzamenti negativi di questi, e, rispondendo in maniera pedagogica, dimostra la sua certezza sulla natura incorporea dell’anima: il tutto con precisi riferimenti alle Sacre Scritture e rinviando, ai fini della salvezza, con un atteggiamento di dubbio sulla sua origine.

A seguire, è stata la volta di Balido che ha letto alcuni passaggi del volume “Tertulliano. De anima” pubblicato a Napoli nel 2023 dall’Editrice Domenicana Italiana, di cui è l’autore. “I miei studi si sono focalizzati sull’utilizzo della logica – così Balido - quale strumento dimostrativo per spiegare l’anima da parte di Tertulliano. Vissuto a Cartagine nel II secolo, questi è annoverato tra i primi Padri della Chiesa e rappresentò, nel suo tempo, un cristiano scomodo, che rifiuta sia ogni compromesso tra Cristo e Cesare sia un cristianesimo contaminato di filosofia, in particolare verso quella platonica. Dai tempi di Lucrezio, la cultura latina non subiva un impatto rivoluzionario così radicale, come quello prodotto da Tertulliano che, nell’uso sistematico della logica stoico-aristotelica, in ambito filosofico-teologico, precede altri apologeti del cristianesimo africani, quali Mario Vittorino e lo stesso Agostino d’Ippona”.

Il simposio è stato coordinato dalla Prof.ssa Teresa Piscitelli che, a partire dal 2023, cura le lezioni di approfondimento sul pensiero dei Padri della Chiesa, insieme a Suor Leonia Buono, Madre generale dell’Istituto delle Piccole Ancelle di Cristo Re.  Piscitelli, nell’introdurre i due relatori, ha tracciato la cornice storica in cui si collocano: in particolare, nel caso di Tertulliano, vissuto nel II secolo, ha evidenziato come questi, dopo la sua conversione al cristianesimo, impiegò tutte le risorse della sua vasta cultura e della sua dialettica per convertire i pagani, aderendo al montanismo; mentre, con Agostino, siamo nel 399, è vivo il dibattito contro il pelagianesimo, dottrina che prende il nome dal monaco irlandese Pelagio, che sosteneva come il peccato originale non gravasse sugli uomini.

Nel corso dell’incontro è stata sperimentata, per la prima volta nell’ambito delle Lecturae, la modalità telematica che ha rotto l’usuale modus operandi di questi convegni: in collegamento da remoto, il prof. Enrico Moro, docente di Storia di Filosofia medioevale presso la Facoltà Teologica del Trivento che ha curato, insieme a Catapano, la traduzione e il commento del volume di Sant’Agostino.

Buona partecipazione di pubblico all’incontro, a partire da una larga rappresentanza di religiose della Congregazione del Cristo Re, ed illustri uditori, a partire dall’onorevole Domenico Tuccillo e consorte.

Antonio Boccellino