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Cronaca

  • Scritto da alla redazione
  • Categoria: Attualità
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ASTEROID DAY

ASTEROID DAY

Anche  il Planetario di Roma partecipa all’evento internazionale dedicato agli asteroidi e al rischio di impatti 

martedì 30 giugno,  ore 21.00

 LAPILLI Asteroid DayChi ha paura dell’asteroide? Ogni quanto si verifica un impatto con la Terra e come possiamo proteggere il nostro pianeta e l’umanità da potenziali disastri?

Tonnellate di materiale cosmico “piove” ogni anno sul nostro pianeta: si tratta di frammenti, piccoli o grandi, di comete e di meteoriti, ma nella maggior parte dei casi è polvere cosmica.

Troppi sono gli allarmismi, anche dei media, tante le credenze sbagliate sull’argomento.

Per stimolare una sensibilità più consapevole sul problema degli impatti di asteroidi, libera da sterili allarmismi, è nato un nuovo evento internazionale: l’ASTEROID DAY.

Il primo Asteroid Day si celebrerà il prossimo 30 giugno, nell’anniversario del famoso evento di Tunguska - l’ultimo catastrofico ingresso nell’atmosfera terrestre del frammento di un corpo celeste. Fra i promotori dell’evento anche Brian May, il chitarrista-astronomo dei Queen.

Anche il Planetario di Roma aderirà all’iniziativa, proponendo una serata speciale, martedì 30 giugno, ore 21.00, nella Sala FlipBall di TECHNOTOWN - ludoteca tecnologica scientifica di Roma Capitale: il pubblico di curiosi e appassionati del cielo avrà l’occasione di ripercorrere i principali casi mediatici sollevati dagli incontri ravvicinati con diversi asteroidi, dal primo falso allarme ai celebri esempi di Toutatis e Apophis.

Grazie alle immagini di repertorio del Virtual Telescope, e con la partecipazione dell’astronomo Ettore Perozzi, autore di “Pianeti per Caso” e grande esperto di asteroidi e impatti, sarà possibile constatare quali siano state, di volta in volta, la reali circostanze dei passaggi più famosi e, per contrasto, la loro portata mediatica.

E, se alcuni asteroidi sono addirittura caduti a Terra senza che se ne sia parlato.. allora si scoprirà che a volte il clamore è inversamente proporzionale alla gravità del fenomeno!

Asteroid Day è un evento a cura di Gabriele Catanzaro, Giangiacomo Gandolfi, Stefano Giovanardi e Gianluca Masi, astronomi di Zètema Progetto Cultura.

Technotown è promossa dall’ Assessorato Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazione di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura

Le attività del Planetario sono promosse dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura

Planetario mobile di Roma

Presso TECHNOTOWN, Via Spallanzani 1a, Villa Torlonia

È consigliata la prenotazione (max 60 posti disponibili)

Info e prenotazioni

Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)

www.planetarioroma.it

  • Scritto da Rossella Saluzzo
  • Categoria: Attualità
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Ettore Diana Campione del mondo con il suo cocktail Esse Emme

LAPILLI Ettore Diana medaglia1Tra happy hour, aperitivi e bevute tra amici, c’è sempre il tempo per un cocktail. La scelta ricade tra pre dinner, after dinner, long drink e any time. E dal 2012 si annovera, tra i drink più famosi, anche Esse Emme (le iniziali di Sandro Morari, esponente nel collegio dei Probiviri dell’AIBES - Associazione italiana barman e sostenitori, n.d.a.) di Ettore Diana che ha utilizzato un liquore speciale, il Parfait Amour (al gusto dei petali di rose e viole), con cui ha vinto il Campionato Mondiale a Pechino nell’ottobre di tre anni fa, utilizzando, tra l’altro, bucce di arance e violette dal colore fucsia.

Tra i cocktail più famosi al mondo come non ricordare l’Alexander (brandy con crema di cacao scura e crema di latte, creato a Londra nel 1922 da Henry Mc Elhone), o il Negroni (vermut rosso, bitter Campari e gin, fu ideato a Firenze nel 1919-20 dal conte Camillo Negroni). Sempre attuale è il Cuba Libre (rum bianco e cola, nacque tra il 1900 e il 1902 a L'Avana, durante la Guerra ispano-americana), il Flaming Lamborghini (Sambuca, Kahlua, Baileys e Curaçao), e ancora il Mojito (di origine cubana composto da rum, zucchero di canna bianco, succo di lime, foglie di menta e acqua gassata). Poi, c’è il Martini o Martini Dry (un pre-dinner a base di gin e vermut dry), il Margarita (messicano a base di tequila), il Bloody Mary (vodka, succo di pomodoro e spezie piccanti od aromi come la salsa Worcestershire, il tabasco, il consommé, il sedano, il sale, il pepe nero, il pepe di Caienna e il succo di limone), il Cosmopolitan dove la vodka è l’ingrediente principale, come il whisky per il Manhattan e rum, curaçao e succo di limeper il Mai Tai, associato alla cultura Polinesiana. E ancora la sangria, (vino, spezie e frutta, originaria della Penisola iberica).

Diana è anche l’uomo dei Guinness dei primati. Ne ha vinti cinque rispettivamente con: il cocktail più grande del mondo (3.000 litri tra vodka, succo d'arancia e altri ingredienti), il caffè con 6.400 tazzine, il tè (2.000 litri), il cappuccino (1.500 litri) e infine la tisana (2.100 litri).

Ettore Diana ha annunciato già da tempo che non parteciperà a nessuna altra gara perché si impegnerà nella divulgazione tra i giovani della professione del barman. Vorrebbe incontrare i ragazzi degli Istituti Alberghieri, trasmettere loro l’entusiasmo e infondere amore e perseveranza in questa professione.

 <<I giovani sono il futuro e quindi mi piacerebbe ascoltarli e diffondere la cultura del bere sano e del bere consapevole>> ha dichiarato chi di drink se ne intende e ha offerto recentemente la sua esperienza al Family Village di San Sebastiano al Vesuvio.

La ricetta, quindi, per un buon drink è di gustarlo con moderazione, così da poter assaporare, senza eccessi, un piacevole momento di relax.

Rossella Saluzzo