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dall'Europa

  • Scritto da Nuccio Fava
  • Categoria: Europa
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Grecia ed Europa nell’ingorgo “postreferendum”

LAPILLI Foto Nuccio FavaL’Europa ha conosciuto demagoghi e tribuni, fomentatori tragici di fascismo e nazismo. Solo l’intervento USA e la vittoria i Stalin sul fronte orientale liberarono l’Europa e consentirono la grande ricostruzione. Nasce da qui l’idea dei padri fondatori di una Europa unita, che non è però l’attuale UE, con i suoi ritardi, i suoi errori e, soprattutto, la mancanza di una forte strategia per l’integrazione politica. La crisi greca è conseguenza di questa pigrizia e inadeguatezza ad operare per un orizzonte più vasto e più alto. Tsipras ha giocato d’azzardo e ha vinto nell’immediato la sua partita interna in modo quasi plebiscitario. Forte di un diffuso sentimento anti UE e anti-euro ha raccolto consenso di ogni tipo, anche dalla destra nazista di Alba Dorata e dall’ultra sinistra del suo stesso partito. Una miscela referendaria complessa ed inquietante che non sarà facile gestire politicamente, maturando un nuovo atteggiamento meno ultimativo verso la Merkel e le istituzioni europee. Sull’altro fronte è proprio la Merkel la principale interlocutrice e la principale protagonista di una indispensabile soluzione. Che paradossalmente non potrà avere vincitori e vinti, ma una soluzione politica alta, che comporti il rilancio del processo politico di integrazione e di decisionalità democratica indispensabile. Il successo di Tsipras ha rinvigorito e dato fiato a tutti gli anti-europeismi di destra e di sinistra presenti nei rispettivi paesi, unificati dal ‘no’ all’euro e all’Europa delle banche. Una difficoltà aggiuntiva e non da poco per tutti i governi, specie dopo i recenti segnali della riconferma di Cameron in Inghilterra e della sconfitta socialdemocratica in Danimarca.

Renzi tenta di farsi spazio tra Hollande e la Merkel. Si tratta però di una agitazione essenzialmente mediatica, che approda all’abbraccio con la Cancelliera. Anche su questo fronte si muove la sinistra interna PD, che sollecita iniziative più avanzate e meno accomodanti nei confronti del sinedrio di Bruxelles.

Tanto più che i fuoriusciti, a cominciare da Fassina, vedono nel risultato di Atene l’opportunità di ampliare il fronte dell’arcipelago a sinistra di Renzi. Salvini rivendica la primogenitura con la signora Le Pen, mentre Grillo, oltre ad inviare i suoi militanti a sostegno di Tsipras, rilancia la sua proposta di referendum contro l’euro. L’ex Cavaliere naviga nelle contraddizioni del suo progetto e utilizza la crisi europea per attaccare il Governo. Tanti e complessi sono i problemi e le difficoltà che si agitano sotto il cielo dell’Europa con le possibili e ulteriori sfide referendarie dopo quella già fissata nel Regno Unito. Solo un’idea alta dell’Europa e del suo sviluppo politico futuro in direzione dell’integrazione federale potrà fornire una risposta.

(6.7.2015) - Nuccio Fava

 

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  • Categoria: Europa
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2,4 miliardi di euro per stimolare l’innovazione e la competitività in Italia

LAPILLI LOGO Comm. EU ottobre 2013 250La Commissione europea ha adottato oggi il programma operativo 2014-2020 "imprese e competitività" per l'Italia. Il suo bilancio ammonta a 2,4 miliardi di euro con 1,7 miliardi di euro provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

Il programma è destinato a investimenti nei principali settori generatori di crescita nelle regioni meno sviluppate e in transizione. Le priorità sono quattro: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e il loro uso; aiutare le PMI del paese a diventare più competitive e sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

La Commissaria per la Politica regionale Corina Creţu ha dichiarato: "il programma, in linea con gli obiettivi europei di creazione di occupazione e crescita sostenibile, aiuterà l’Italia trasformarsi in una moderna economia della conoscenza in grado di competere sul mercato globale. Questo pacchetto di investimenti aiuterà le imprese italiane, in particolare le PMI, a sfruttare pienamente il loro potenziale di innovazione e a rafforzare la loro competitività, con l’obiettivo di creare posti di lavoro di qualità".

I principali risultati da raggiungere nell’ambito del programma comprendono:

  • un aumento delle attività di collaborazione delle imprese nel settore della ricerca e dell’innovazione (con un aumento previsto rispettivamente del 5% e del 10% per le regioni meno sviluppate e in transizione);
  • l'85 % di copertura della banda larga ad alta velocità di 100 Mbps o superiore;
  • l'aumento del 9% nella quota delle energie rinnovabili utilizzate.

Il programma prevede che la metà delle risorse dell’UE destinate al programma sarà implementata con strumenti finanziari.

Contesto

Ripartizione del bilancio del programma operativo "imprese e competitività":

  • valore totale: 2 419 000 000 EUR
  • FESR: 1 776 000 000 EUR

I principali settori di investimento da sostenere nell’ambito del programma comprendono:

  • promuovere l’imprenditorialità, lo sviluppo di nuovi modelli di business e sostenere la crescita delle PMI attraverso una maggiore capacità di sviluppare nuovi prodotti e servizi, l’internazionalizzazione e la penetrazione di nuovi mercati — 35,8%
  • promuovere gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione — 29,8%
  • promuovere l'uso delle energie rinnovabili nelle imprese e l’attuazione di sistemi di distribuzione intelligenti, al fine di massimizzare il potenziale di produzione di energie rinnovabili — 21,2%
  • l'installazione di infrastrutture a banda larga ad alta velocità destinate alle aree con un’elevata concentrazione di imprese — 9,7%

Il rimanente 3,5% sarà utilizzato per l’assistenza tecnica a sostegno dell’attuazione del programma.

Per ulteriori informazioni

La politica di coesione e l’Italia

Sintesi dei programmi operativi per i fondi della politica di coesione 2014-2020

Accordo di partenariato con l’Italia

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