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in Mostra

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all my dreams la Collezione Renato Alpegiani Antonio Marras "compare spare"

all my dreams

la Collezione Renato Alpegiani

Antonio Marras "compare spare"

VENERDì 1° DICEMBRE 2023, ore 18.30

fOn Art Gallery

via Antonello da Messina 45, Aci Castello (Catania)

 

intervengono

Ornella Laneri, Presidente Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS

Renato AlpegianiCollezionista

Antonio MarrasStilista

Carmelo NicosiaDirettore Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS

modera

Cesare Biasini Selvaggi, Direttore editoriale exibart

saranno presenti

Andrea Bustodirettore MEF - Museo Ettore Fico

Luigi Fassidirettore Artissima

 

LE MOSTRE

Logo Fond. OELLE Catania Fb 250La Fondazione OELLE Mediterraneo Antico propone, per la seconda edizione, il progetto “Collezione in Fondazione”: un format circolare che coinvolge un collezionista, invitato a raccontare con le proprie opere e la propria storia, le ragioni di una collezione, dei suoi sviluppi etici ed estetici e della prorompente azione dell’arte. Renato Alpegiani ha accettato con entusiasmo l’invito di Fondazione OELLE a esporsi, a raccontarsi, in qualità di collezionista e di figura di spicco nel sistema dell’arte italiana e internazionale.Torinese, ricercatore infaticabile e frequentatore attento di gallerie e fiere internazionali, Alpegiani ha scandagliato, fin dai primi anni Ottanta, tutte quelle correnti nazionali e internazionali che hanno determinato una svolta nella concezione odierna dell’arte contemporanea.

In mostra sono oltre 50 le opere della collezione Alpegiani, con opere di Paola Angelini, Stefano Arienti, Vanessa Beecroft, Nicolò Bruno, Zaza Calzia, Srijon Chowdhury, Jo Coda, Sylvie Fleury, Louis Fratino, Roberto Goffi, Roni Horn, Karen Kilimnik, Maria Lai, Bice Lazzari, Lalla Lussu, Jonathan Monk, Ruben Montini, Scott Myles, Catherine Opie, Mattia Ozzy B., Carol Rama, Rosanna Rossi, Matt Stokes, Annika Strom, Vibeke Tandberg, Sue Williams.

Di Antonio Marras, invece, è in esposizione COMPARE SPARE (2021), stoffe recuperate, trovate, riprese da scartati e rifiuti e poi assemblate, ricamate, cucite come fossero strati di colori e materiali diversi, per una serie di 10 paraventi di dimensioni ambientali.

Designer italiano dalle radici sarde che ha conquistato il mondo della moda grazie alla sua creatività senza confini e alla sua capacità di trasformare i tessuti in opere d’arte, Antonio Marras ha iniziato a lavorare nel campo della moda nel 1987. Debutta come stilista nell’alta moda nel 1996. La sua prima collezione di prêt-à-porter è del 1999. È stato responsabile della maison Kenzo.

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Firenze. Mostra PIER FRANCESCO FOSCHI (1502-1567) PITTORE FIORENTINO 28 Novembre 2023 – 10 Marzo 2024

La Galleria dell’Accademia di Firenze

presenta la mostra

PIER FRANCESCO FOSCHI (1502-1567) PITTORE FIORENTINO
28 Novembre 2023 – 10 Marzo 2024

 

Mostra Pier Foschi 250La Galleria dell’Accademia di Firenze apre al pubblico martedì 28 novembre 2023 la prima mostra monografica in Europa dedicata a Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, allievo di Andrea del Sarto, che ha collaborato anche con Pontormo, la cui lunga e fortunata carriera si svolse durante i decenni centrali del Cinquecento.

L’esposizione è a cura di Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, Elvira Altiero, Funzionario Storico dell'arte, responsabile del dipartimento storico-artistico della Galleria dell’Accademia di Firenze, di Nelda Damiano, che ha curato la mostra Wealth and Beauty dedicata all’artista al Georgia Museum of Art, University of Georgia (Athens, USA), e di Simone Giordani, docente di storia dell'arte, studioso della pittura fiorentina rinascimentale e tardo rinascimentale e specialista del pittore Pier Francesco Foschi.

L’obiettivo di una rassegna così ampia e accurata - racconta Cecilie Hollberg, direttore della Galleria - è quello di fornire per la prima volta in Europa gli strumenti per comprendere la personalità artistica di un maestro come il Foschi e il suo ruolo nel contesto della pittura fiorentina del Cinquecento. Un artista da riscoprire, caduto nell’oblio dopo la sua morte. Grazie a questa nostra esposizione, oltre a mostrare opere dimenticate, sono state attivate importanti azioni di restauro di dipinti collocati in vari luoghi del territorio, come ad esempio una delle pale nella Chiesa di Santo Spirito a Firenze.

L’artista

Pier Francesco Foschi nacque a Firenze da una famiglia di pittori. Il padre, dal quale apprese presumibilmente i primi rudimenti, era membro della bottega di Sandro Botticelli. Così come racconta il Vasari, si formò con Andrea del Sarto e le sue prime opere, infatti, sono stilisticamente influenzate dal classicismo del suo maestro: ne riflettono la grazia del disegno, l'uso raffinato di luci e ombre e l’audacia del colore.

La sua carriera autonoma ebbe inizio già negli anni Venti del Cinquecento. Foschi ricevette numerose commissioni da famiglie di spicco di Firenze, come i Medici, i Pucci e i Torrigiani. Tra 1536 e 1537 fece parte, col Bronzino e Jacone, degli aiuti scelti dal Pontormo per la decorazione della loggia della villa di Careggi, voluta dal Duca Alessandro de’ Medici, e per quella della villa di Castello, commissionata da Cosimo I. Fu coinvolto, nel 1539, nella realizzazione degli apparati effimeri allestiti per le nozze del giovane duca con Eleonora di Toledo. Il suo successo raggiunse l’apice nel corso degli anni Quaranta del Cinquecento, quando si aggiudicò la commissione di ben tre pale d’altare per l’importante chiesa di Santo Spirito, le sue sole opere menzionate da Vasari, nella Vita di Andrea del Sarto. Insieme a Vasari, Bronzino, Michele di Ridolfo, Francesco da Sangallo e Giovann’Angelo Montorsoli, fu tra i maestri incaricati di riformare l’antica Compagnia di San Luca nell’Accademia del Disegno, tra il 1562 e il 1563. Negli ultimi anni della sua vita, ancora molto attivo, partecipò alle principali imprese collettive promosse dalla neonata Accademia: gli apparati effimeri per i funerali solenni di Michelangelo e quelli per le nozze di Francesco I con Giovanna d’Austria. Il pittore morì nel 1567 e fu sepolto a Santo Spirito alla presenza degli Accademici.

Nonostante il successo riscosso in vita, dopo la sua morte, Pier Francesco Foschi cadde nella completa oscurità. Il Vasari non gli dedica una biografia ma ci tramanda poche note legate alla sua partecipazione a imprese collettive. Tale “dimenticanza” - come scrive Cecilie Hollberg nel saggio in catalogo - “…fu uno dei motivi del precoce oblio del Foschi”. Solo nel Novecento con la riscoperta del Manierismo e dei suoi protagonisti, il suo nome riaffiora più frequentemente negli studi, dapprima con qualche contributo filologico e, poi alla metà del secolo, con un breve studio seminale di Roberto Longhi (1952). Ad oggi gli interventi critici di maggior rilevanza rimangono gli articoli monografici di Antonio Pinelli (1967), imprescindibile per comprendere lo sviluppo artistico del Foschi, come possiamo percepire dal suo testo nel volume di questa mostra, e quello di Louis A. Waldman (2001), che ha aggiunto preziose informazioni e punti di riferimento cronologici per la ricostruzione della sua carriera. Non ultimo, il contributo di Simone Giordani, che si è occupato di Foschi dal 2007, e di Nelda Damiano, preziosi collaboratori nell’esposizione alla Galleria dell’Accademia di Firenze.

La mostra

La mostra riunisce circa quaranta opere autografe del Foschi, tra dipinti e disegni, tra cui la pala d’altare, la Sacra Famiglia con San Giovannino (1526-1530), appartenente alle collezioni della Galleria dell’Accademia di Firenze, un dipinto cruciale per capire la sua produzione giovanile e come ha fatto propri gli insegnamenti di Andrea del Sarto.

È suddivisa in cinque sezioni che approfondiranno i principali aspetti della sua prolifica attività, a partire proprio dalla formazione presso Andrea del Sarto fino alle commissioni di grandi pale d’altare e ai numerosi ritratti, genere in cui ottenne notevole successo.

Troviamo un importante nucleo di studi giovanili tratti da modelli del maestro, insieme ad accostamenti tra alcuni originali di Andrea del Sarto e le repliche che Foschi realizzò, confronti che serviranno per comprendere meglio la sua personalissima declinazione della maniera sartesca. In particolare, si offre per la prima volta il confronto tra il Sacrificio di Isacco di Andrea del Sarto del Cleveland Museum of Art, e la copia su tela dello stesso soggetto eseguita da Foschi, oggi conservata nella Villa di Poggio Imperiale a Firenze, e restaurata in occasione di questa mostra.

Nella sezione dedicata alle pale d’altare, si espongono insieme elementi di polittici smembrati, come ad esempio la Pala della Madonna del Piano, realizzata nel 1539 per il convento di San Benedetto a Settimo (Cascina, Pisa), riunita con le sue predelle. Si presenta inoltre la straordinaria Resurrezione della basilica di Santo Spirito.

L’esposizione propone una selezione di dipinti destinati alla devozione privata di soggetto mariano, insieme a rari e preziosi quadri legati ai temi dell'Antico Testamento.

Si conclude con un cospicuo numero di ritratti, genere in cui Foschi ottenne notevole successo. Il pittore affronta tipologie diverse, dalle effigi a mezzo busto, di tono intimo e penetrativo, a quelle di formato ampio e solenne, ricche di elementi simbolici o allusivi allo status sociale dei personaggi raffigurati e dei loro interessi. 

Le opere esposte provengono da musei pubblici e privati, enti ecclesiastici, gallerie d’arte e collezionisti privati tra i più famosi in Italia e nel mondo: Galleria Borghese, Palazzo Spinola, Accademia Carrara di Bergamo, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid, Morgan Library & Museum, New York, Rijksmuseum, Amsterdam, Cleveland Museum of Art.

Restauri

Per l’occasione, grazie all’impegno della Galleria dell’Accademia di Firenze, in accordo con il Ministero della Cultura, sono stati finanziati importanti restauri di alcuni dipinti del pittore fiorentino non necessariamente per averli in prestito ma per valorizzarli e renderli nuovamente visibili. Tra questi, il più impegnativo, la pala con la Trasfigurazione, commissionata per la basilica di Santo Spirito a Firenze nel 1545-1550, attualmente nella cappella Capponi d’Altopascio, situata nel transetto destro della chiesa. Sono state restaurate inoltre, grazie a Fabrizio Moretti, due tavole con San Rocco e San Sebastiano ubicate nella Propositura dei SS. Antonio e Jacopo a Fivizzano (Massa-Carrara), insieme alle due predelle con Il martirio di San Sebastiano e San Rocco soccorso da cane, della Fondazione Longhi. Altro importante intervento è stato quello sulla tavola raffigurante Il Sacrificio di Isacco, derivato dal modello di Andrea del Sarto, conservato nella collezione di Villa di Poggio Imperiale a Firenze.

Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, aperta fino al 10 marzo 2024, è accompagnata da un catalogo scientifico ampiamente illustrato, pubblicato da Silvana editoriale, che comprende: saggi di Cecilie Hollberg, con Carlo Falciani, Elvira Altiero, Nelda Damiano, Simone Giordani e Antonio Pinelli; schede critiche dei dipinti esposti e un repertorio con tutte le opere dell'artista. Uno strumento prezioso per conoscere un grande maestro del Cinquecento.

Una nuova App

La Galleria dell’Accademia di Firenze ha realizzato un App per questa speciale occasione che consentirà al visitatore di avere informazioni sulla mostra e sull'autore, contatti e prenotazioni, un’audioguida ufficiale in italiano e inglese. Sarà scaricabile ai seguenti link

Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.audioguide.foschiexhibition&gl=IT

iOS: https://apps.apple.com/it/app/pier-francesco-foschi/id6471837756

A breve (con successivi aggiornamenti) saranno disponibili anche il Virtual Tour, per seguire la mostra ovunque,  e il Gioco, adatto anche ai più piccoli!

 

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Montevarchi, Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento

Michele Liparesi e Sara Vasini

1personalex2

 a cura di Federica Tiripelli

Montevarchi, Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento

26 novembre 2023 – 25 febbraio 2024

inaugurazione sabato 25 novembre 2023, ore 17.00

 

Michele Liparesi Bestiary Gufo reale 250Dal 26 novembre 2023, con l'obiettivo di favorire i talenti emergenti ed incentivare nuove opportunità di crescita culturale e professionale, il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento - Museo Civico di Montevarchi, propone la mostra 1personalex2 di Michele Liparesi e Sara Vasini. Curata da Federica Tiribelli, direttrice del Museo, l’esposizione presenta due personalità artistiche e due differenti linguaggi che si confrontano e dialogano con la collezione permanente. Il colloquio diretto con la scultura otto-novecentesca, infatti, sollecita negli artisti suggestioni nuove e inattese. 

L’evento fa parte di un ciclo di mostre, avviato nel 2012, che ha l’obiettivo di compiere una ricognizione e un’indagine critica sulla plastica contemporanea sondandone i materiali, le problematiche, i linguaggi e le poetiche.

Michele Liparesi, bolognese, classe 1986, si dedica alla lavorazione e alla sperimentazione di tecniche e materiali sia tradizionali che moderni, come resine, oggetti tecnologici e metalli riciclati e di scarto. La sua ricerca indaga la relazione tra l’ambiente, il tempo e l’essere umano e propone un rapporto emotivo e profondo tra l’opera ed il suo fruitore.

Le sculture animalier - gorilla, coccodrilli, impala, scimmie - evocano luoghi selvaggi e lontani e invitano a riflettere sul legame che l’uomo ha instaurato con il mondo animale. Misterioso e al contempo straniante è il dialogo tra le sculture della collezione permanente e gli animali in rete metallica dell’artista che si arrampicano sulle mensole, tentano di mimetizzarsi tra i gessi, presidiano imponenti le sale. 

Con le figure della serie Bestiary, che diventano parte integrante del luogo in cui sono ospitate, Liparesi gioca sul contrasto tra la leggerezza della trama metallica e la forza della plasticità impressa con il modellato, sulla dialettica di pieni e di vuoti, sull’atmosfera che si sostituisce alla materia.

 

Essenziale è la ricerca sugli effetti di luce, di ombra e di colore sulle figure, sulle percezioni visive ed emotive che lo spazio genera sulla scultura e che la scultura determina sullo spazio.

 

Sara Vasini, nata a Cesena nel 1986, sperimenta tecniche legate alla tradizione musiva, calligrafica, pittorica e plastica. L’istallazione site-specific Voglio una pelle splendida, compostaSara Vasini Voglio una pelle splendida gesso in oggetti già fatti dimensioni variabili 2023 1 250 da oltre mille ditali da cucito contenenti gesso, è una riflessione anatomica ispirata alla gipsoteca del Museo. Nei ditali, oggetti già fatti, l’artista intende custodire la pelle delle sculture, una pelle intesa come delicata superficie su cui affiora l’interiorità dell’essere umano.

Come le chiese bizantine dai sobri esterni sono contenitori di preziosi e vibranti mosaici, così i ditali, semplici, rigorosi e rassicuranti accolgono il gesso, materiale che più di ogni altro porta con sé l’impronta della creatività dello scultore e che per Vasini simboleggia l’anima, elemento invisibile, immateriale e unificante situato nel nucleo profondo dell’individuo.

L’installazione “diffusa” nelle sale espositive è intimamente custodita in teche e campane di vetro, veri propri scrigni a loro volta gelosamente protetti dai busti, dai ritratti e dalle figurine in terracotta, bronzo, marmo e gesso della collezione permanente.

L’artista medita e induce l’osservatore a compiere una riflessione sul dualismo perfezione-imperfezione: la forma regolare dei ditali da cucito delle nostre nonne e la purezza del gesso bianco e levigato possono essere corrotte da ammaccature, ossidazioni, macchie, ma proprio in queste imperfezioni abita l’autentica e vera bellezza della pelle splendida di ciascuno di noi.

L'evento espositivo sarà anche l'occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi linguaggi del contemporaneo: le opere dei due artisti sono infatti state fotografate da Lorenzo Tani dell’Associazione Fotoamatori Mochi che, con uno sguardo curioso e sensibile, ha raccontato la poetica dei due scultori. Le immagini andranno a fare parte del catalogo, edito da Aska Edizioni, che verrà presentato al pubblico il 20 gennaio alle ore 17.00 alla presenza degli artisti, e nell’occasione saranno anche esposte, in una mostra nella mostra, che proseguirà sino alla conclusione di 1personalex2.

Michele Liparesi e Sara Vasini

1personalex2

 a cura di Federica Tiripelli

 

Montevarchi, Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento

26 novembre 2023 – 25 febbraio 2024

Orario
da giovedì a domenica: 10.00/13.00 e 15.00/18.00
Chiuso 25, 26 dicembre, 1 gennaio

 

Biglietti (Cassero + Mostra)
Intero: € 4,00
Ridotto: € 2,00 (under 18 anni, soci COOP, CTS, ISIC, ITIC, Touring Club, titolari Mondadori Card, FAI, ARTSUPP, Selecard, tessera ICOM, tessera Studente della Toscana)
Gratuito: over 65 anni, under 6, disabili e possessori di Edumusei Card.

 

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Arte e tradizione: Cristoforo Russo porta “Un Presepe Pop” in mostra alla Galleria Arte Barbato

Arte e tradizione: Cristoforo Russo porta “Un Presepe Pop” in mostra alla Galleria Arte Barbato

cristoforo russo 250Giovedì 23 novembre  ha preso il via la personale di pittura "Un presepe Pop" di Cristoforo Russo presso la Galleria Arte Barbato (Corso Nazionale, 327 – Scafati). Al vernissage della mostra, che sarà visitabile per tutte le festività natalizie, è intervenuto il docente universitario Rosario Pinto.

Cristoforo Russo riapproda così in Campania, sua terra natia, dopo il successo della tappa primaverile di Roma, tenutasi presso il prestigioso museo Venanzo Crocetti, ed il tour estivo. “Abbiamo iniziato tre anni fa con Manhattan Transfer a Piazza del Popolo – racconta l’artista -, poi il progetto ha preso piede ed è diventato glocal - ovvero globale e locale – sempre con una forte attenzione alla nostra storia. La società di oggi è fluida e gli scambi sono veloci: in soccorso arriva l’arte capace di riportarci immediatamente su dei piani emotivi condivisi, restituendo alle persone la loro naturale dimensione umana. Anche questa mostra non sarebbe stata possibile senza delle relazioni vere come quella con il professor Rosario Pinto, e quelle con Franco Barbato e Marisa Nastro”.

Nei dipinti esposti, l'autore analizza le opere dei grandi Maestri, attraverso il caleidoscopio della commedia dell'arte (Rugantino, Meo Patacca, Pulcinella, Arlecchino, Pantalone) e delle maschere da tutto il mondo (i supereroi, le maschere asiatiche, quelle africane).

Nella nostra galleria accogliamo la bellezza, non solo quella fine a se stessa, ma anche e soprattutto quella che viene espressa dal diverso – dichiarano i curatori Marisa Nastro e Francorosario marisa franco cristoforo 250 Barbato -. Ne comunichiamo le sfumature, che poi sottoponiamo ai giovanissimi (infatti accogliamo molte scuole) per alimentare il loro senso critico e agli intenditori, infatti al vernissage della mostra “Un Presepe Pop” hanno partecipato gli artisti Angelo Casciello, Franco Iuliano e Antonio Carotenuto”.

La mostra “Un presepe Pop”, condivisa dalla Onlus Paolo Salvati e dal Museo di Pulcinella, ha raccolto le energie di numerosi partner da tutto il mondo, capaci di condividerne l'emozione e lo spirito benefico a favore di “Mente e Coscienza” (ODV-ETS Associazione di Volontariato per le disabilità). Tra essi la testimonianza della giornalista Maria Consiglia Izzo, Ciro Califano con le sue poesie, Paluna Erboristeria con le sue suggestioni, ed il regista Michele Monetta con le immagini gentilmente concesse per progetto ICRA.

Questa mostra di Cristoforo Russo è un esempio di interazione tra dimensione critica, dimensione espositiva e dimensione creativa, che insieme possono costituire una prospettiva di visione complessiva all’interno della quale si giustifica la creatività nell’età contemporanea e dove chiaramente il percorso artistico non può essere spalmato sull’orizzonte né del mercato in quanto tale né di una creatività che sia completamente avulsa dai processi di comunicazione. Quindi diventa fondamentale avere un punto di riferimento, che può essere per certi aspetti connesso alle considerazioni della cultura americana degli anni ’20 e ’30, e vedere come queste cose oggi è possibile leggerle andando a recuperare motivi che fanno parte della nostra cultura, i significati locali. E, quindi, scoprire che il locale si fa globale e viceversa, in un’interazione estremamente produttiva che viene resa possibile da aspetti di contaminazione e grande fertilità”, afferma il Professor Rosario Pinto.

Un presepe Pop: un appuntamento da non perdere, rivolto a tutti gli appassionati di arte e, soprattutto, ai più piccoli da sempre destinatari della promozione delle tradizioni.

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Napoli. Vernissage della mostra fotografica "Ultras Napoli. Questione sentimentale" di Sabrina Del Gaudio

Sabato 25 alle 11 nella sede della Fondazione Valenzi al Maschio Angioino

vernissage della mostra fotografica

"Ultras Napoli. Questione sentimentale" di Sabrina Del Gaudio

nell'anniversario della scomparsa di Diego Maradona, in cinquanta scatti le feste dell'ultimo scudetto del Napoli

 

LAPILLI LOGO Fondazione Valenzi"Ultras Napoli. Questione sentimentale" questo il titolo dell'esposizione di foto che si inaugura sabato mattina nella sede della Fondazione Valenzi, con il giornalista Gigi Di Fiore, autore del libro "Storia del Napoli".

La festa dello scudetto del Napoli di quest'anno è stata vissuta come un miracolo da tutta la città con tanta passione da essere una vera e propria "questione sentimentale" che ha unito nei vicoli e nelle piazze napoletani di ogni ambiente culturale e sociale. Ultras "civili", entusiasti ma senza violenza.

La mostra consiste in circa 50 foto di interesse socio-antropologico, realizzate da Sabrina Del Gaudio, ventiseienne laureata all'Accademia di Belle Arti di Napoli, sarà visitabile dal 25 novembre al 19 dicembre con apertura dalle ore 10 alle 17, tutti i giorni esclusi i festivi, le Domeniche e il giorno sabato 9 dicembre.

SAVE THE DATE:

Nell'ambito della mostra sono inoltre previsti due eventi, sempre al Maschio Angioino:
Il 2 dicembre alle 11 un dibattito sul tifo a Napoli.
Il 16 dicembre alle 11 presentazione del catalogo "Questione sentimentale", ed. La Valle del Tempo.