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Naples360 fino al 30 gennaio al PAN

LOGOMOSTRAIl 19 gennaio, presso il PAN – Palazzo delle Arti Napoli (Via dei Mille, 60), è stata inaugurata la mostra fotografica “Naples360”. La rassegna, patrocinata dal Comune di Napoli con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura e al Turismo e quello per i Giovani, è visitabile fino al 30 gennaio 2016.

Il progetto fotografico “Naples360” di Domenico Maschio, come detto, ha lo scopo di raccontare la città attraverso emozioni e sentimenti dei napoletani, per la prima volta con l’innovativa tecnica fotografica a 360°. Il percorso espositivo propone un viaggio alla scoperta dei luoghi di Napoli, con scatti già pubblicati sul sito www.naples360.it ed altri inediti. All’interno della mostra, è ospitato il fotoreportage di Vincenzo Noletto “Autumn in Sanità”, che mostra la vita dello storico rione e delle persone che lo vivono, con l’obiettivo di riqualificarlo. La manifestazione ad ingresso gratuito è visitabile tutti i giorni dalle ore 9,30 alle ore 19,30 – la domenica dalle ore 9,30 alle 14,30.

Domenico Maschio, studente universitario della città di Napoli, è arso dalla passione per la fotografia ed i video. Dopo aver partecipato e vinto “Postcards From Naples”, workshop creato dal Comune di Napoli alla fine del 2014, l’anno successivo ha deciso di pubblicare i suoi lavori sul web tramite Facebook e Youtube. Grazie ai social ed agli amici, ed a un contatto con Luca, studente del vecchio liceo di frequentazione scolastica, è nata una forte amicizia ed insieme hanno creato il canale youtube “Coons Video”, dove vengono caricati i propri lavori. A luglio 2015, hanno realizzato il video “Napoli 360”, per mostrare alle persone lontane, le bellezze della città che, su Facebook, hanno superato le 100.000 visualizzazioni.
A settembre 2015, è stato dato pieno sviluppo al primo progetto fotografico al mondo a 360, “Naples360”. Ogni scatto ha due protagonisti: un napoletano ed il suo posto preferito di Napoli.

Nelle attese dell’autore è che Naples360 possa far vivere i luoghi e le emozioni che provano gli stessi napoletani passeggiando per la città e che possa riscuotere ampi consensi. Domenico, anche da queste colonne, intende ringraziare Francesca, Vincenzo, Luca, Federica e Pietro, per aver supportato fin dall’inizio il progetto, cui tiene molto

Santo Gaglione

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L’ATTIMO PRESENTE Volti corpi luoghi tempi del viaggio terrestre Fotografie di Ciro Ciliberti

L’ATTIMO PRESENTE

Volti corpi luoghi tempi del viaggio terrestre

Fotografie di Ciro Ciliberti

a cura di Franco Cipriano

Inaugurazione - Venerdi 29 gennaio 2016 ore 18.00

LAPILLI Foto Liceo de Chirico TCon una mostra di Ciro Ciliberti, lo Spazio Zero11 del Liceo Artistico de Chirico di Torre Annunziata, riprende a esplorare le dimensioni della fotografia – tra documento, analisi, espressione – cercando di rappresentarne, in coinvolgenti ambientazioni espositive, la pluralità dei linguaggi contemporanei.

La mostra, a cura di Franco Cipriano, col coordinamento organizzativo di Felicio Izzo, realizzata con la collaborazione di “ARTLANTE, studi e iniziative per l’arte contemporanea” e di Raffaella Barbato, è un percorso di immagini ‘realizzate’ durante viaggi ‘impervi’ e solitari dell’autore, dall’Estremo Oriente all’Asia, fino alla America del Sud. Le fotografie, tra colore e bianco e nero, attraversano luoghi, riprendono volti e corpi, fermano gesti e passaggi, dando visibilità al tempo che, nella globalità dei ‘consumi’ dell’homo oeconomicus planetario, sfugge. La fotografia per Ciliberti è una relazione con l’altro da sé per riconoscerne e ‘viverne’ la presenza. L’atto fotografico è tensione etica, una via di ‘attraversamento’ del lontano che si fa altra ‘dimora’ del senso delle cose. Se la fotografia è anche ‘memoria dell’assenza’, allora Ciliberti ne fa esperienza come ‘pluriverso’ della vita e del mondo, rivelando delle innumerevoli forme di esistenze l’irriducibile e indefinibile essenza.

“Se fotografare – si legge nel testo che commenta la mostra - è sospendere il tempo, fare immagine dell’istante è come rendere infinito il fuggevole. E il segno di fuoco, fotografato da Ciliberti, di questo è l’attimo/icona più evidente. Il viaggiatore ‘irregolare’, per il desiderante sguardo che ne ‘costruisce’ i transiti, si sposta errando in cerca delle sue altre vie possibili. Delle e nelle ‘immagini’ il viandante fa la sua ‘mappa’ della memoria che si compone nei frammenti di tempo che il fotografare ‘ritaglia’ e in cui, insieme al soggetto inquadrato, si espone anche lo sguardo dell’autore. La relazione col tempo è, per l’esperienza fotografica, tensione ‘conoscitiva’ del mutevole. Dell’intensità polimorfica della bellezza nella luce e tenebra del mondo si ‘arresta’ il tempo, catturandone nell’immagine l’infinito presente. […] L’imprudenza del viaggio è, per Ciliberti, la condizione della labirintica ricerca delle ‘profondità’ irrangiungibile del mondo… È ‘inattuale’ contrarietà alle narrazioni della ‘dimensione unica’ del reale… Nel suo cercare fotografando è lo ‘spaesamento’, di tempi e spazi, che interroga e destabilizza la verità del certo, con un’apertura dell’anima al ‘legame’ delle cose, nella armonica distinzione, dove il dentro e il fuori del senso si corrispondono come la parola e il silenzio.”

Open 29 gennaio / 27 febbraio 2016

Dalle 10 alle 13.30 o su appuntamento

Info: 081.5362838 - ph. 333 8998740

www.liceodechirico.it

SPAZIO ZERO11 / Liceo Artistico G.De Chirico, Via V. Veneto,514, Torre Annunziata (Na)

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Napoli. Museo Duca di Martina Villa Floridiana ‘Viaggiare ad arte’

LAPILLI Clipboard01Sabato 16 gennaio 2016, alle ore 11,  in concomitanza con il  nuovo ciclo di "Conversazioni in Floridiana", si riaprono alcune sezioni espositive del Museo Duca di Martina, temporaneamente chiuse nei mesi  scorsi per l’intervento di restauro, attualmente in corso, che interessa il piano nobile della Villa.

Sarà possibile ammirare nuovamente le collezioni d'arte orientale e le sezioni di arte medievale, insieme alle raccolte dei vetri di Murano e delle maioliche rinascimentali e barocche.

La collezione di arte dell’Estremo Oriente, composta da circa duemila pezzi, rappresenta una delle più importanti a livello nazionale e internazionale. Costituita per lo più da porcellane cinesi e giapponesi,

acquistate da Placido de Sangro, duca di Martina, a Parigi, a  Londra e a  Napoli, giunte sui mercati europei tramite le Compagnie delle Indie Orientali.

L'importante raccolta di maioliche del Musep comprende ceramiche ispano-moresche decorate a lustro della manifattura di Manises, maioliche rinascimentali di Deruta, Gubbio, Faenza, Palermo ed ancora maioliche seicentesche di Castelli di Abruzzo. Al piano terra sono inoltre esposti vetri di Murano, cristalli di Boemia, smalti di Limoges, oggetti in avorio di diverse epoche nonchè cofanetti, chiavi, posate ed ambre baltiche.

Alle ore 11,00, nel Vestibolo, riprende il ciclo delle "Conversazioni in Floridiana", che quest'anno sarà dedicato al tema del viaggio, con la discussione di Mariateresa Sarpi, dal titolo “Quando viaggiare era un'arte”.

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Roma. inaugurazione della personale della pittrice Margareth Dorigatti




luna mond1 mVenerdì 22 gennaio 2016, alle ore 17, la galleria MAC Maja Arte Contemporanea (via di Monserrato 30, Roma), inaugura la personale della pittrice Margareth Dorigatti, presentando un nuovo ciclo di opere dal titolo Luna/Mond (2014-2015).

Se nelle passate mostre (Lago/See, Rubra, Erlkönig) la pittrice ha indagato mondi referenziali molto personali, condividendone sensazioni e sentori attraverso l’evocazione di archetipi riconoscibili anche per chi non ha avuto, o voluto avere, diretta percezione di quelle realtà, con Luna/Mond rivolge invece l’attenzione a qualcosa che esercita una primordiale e ineluttabile influenza su ognuno di noi durante l’intero percorso della vita; anzi, dalla fase che precede la nascita agli instabili stati che seguono alla morte; dalla concezione alla decomposizione.

“Nell’aprirsi alla Luna si è coinvolti in un processo alchemico in costante evoluzione. Come ben sapevano le più varie culture antiche, chi non bada alla Luna rinuncia alla coscienza, alla lettura delle cause rarefatte, all’intendimento”, scrive Kate Singleton nel testo critico che accompagna la mostra. “Ognuno - e specialmente ognuna - ha le proprie lune. Laune in tedesco significa non solo indole e atmosfera, ma anche fantasia e capriccio; ossia creatività. Margareth Dorigatti è nata sulla scia del plenilunio, poche ore dopo un’eclisse lunare. Nel suo destino ci sono pertanto allineamenti non comuni, congiunzioni significative, un elemento di sizigia, ossia la ricomposizione dei contrari inseguito dagli alchimisti. Non a caso i suoi dipinti ci tirano dentro a un firmamento potente, a un universo onirico ma anche drammaticamente reale, fonte e crogiolo di memorie intime e sfuggevoli tutt’altro che estranee.”

Con la pittura Margareth Dorigatti palesa l’esperienza profonda e ce ne rende partecipi. Adopera e manipola gli strati di colore per svelare gli aspetti più elusivi del vissuto, per richiamare una distante risonanza, un eco labile e vago. E noi, osservatrici e osservatori, nei nostri diversi modi seguiamo il suggerimento, l’invito a scavare tra gli anfratti più nascosti della coscienza. Tale è l’archeologia dell’anima.

 

MARGARETH DORIGATTI

Nasce a Bolzano nel 1954. Nel 1973 studia all'Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova.

Nel 1975 si trasferisce a Berlino dove studia Pittura, Grafica e Fotografia presso la Hochschule der Künste.

Nel 1977 fonda una Casa-atelier frequentata dai maggiori artisti e personaggi dello spettacolo presenti a Berlino.

Nel 1980 inizia la sua attività espositiva in gallerie private di Berlino.

Nel 1983, insieme a Joachim Szymzcak, realizza un progetto di vaste proporzioni all'interno della rete metropolitana berlinese: 75 dipinti all'interno di 8 stazioni. Vince un concorso indetto dalla Internationalen Bauausstellung per la realizzazione di una facciata storica di un palazzo di Kreuzberg.

Nel 1984 si trasferisce a Roma dove ha inizio la sua attività pittorica ininterrotta.

Espone in Italia e all'estero presso gallerie private, luoghi pubblici e musei (Roma, Parigi, Milano, Pescara, Bolzano, Modena, Bologna, Berlino, Nimes, Lyon, Köln, Bonn, etc). Partecipa a mostre collettive in Italia e all'estero.

E’ titolare della cattedra di Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.

“Dorigatti è una artista delle affinità elettive. Le corrispondenze vengono cercate piuttosto negli ambiti della letteratura e della musica che non nelle arti visive, dove certamente si è allontana dal postmoderno per riavvicinarsi a una sorta di classicismo, se inteso in senso etico e strutturale, quindi di forma e di sostanza. L’occuparsi di miti, di déi, santi e demoni, diventa quasi obbligatorio, e si prefigura come costante nella sua opera.” [E.C.]


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Museo Archeologico di Calatia, Maddaloni. Apertura delle nuove sale e inaugurazione della mostra “A tavola con gli antichi. Reperti e immagini tra Pompei e Maddaloni”

LAPILLI Evento Museo di CalatiaVenerdì 18 dicembre, alle 17.30, Mariella Utili-Direttore del Polo Museale della Campania; Adele Campanelli-Soprintendente Archeologia della Campania; Rosanna Romano, Direttore Generale per la Direzione Generale per le Politiche Sociali, le Politiche Culturali, le Pari Opportunità e il Tempo Libero-Regione Campania; Rosa De Lucia - Sindaco di Maddaloni e Cecilia D’Anna - Assessore alla Cultura del Comune, inaugureranno le nuove sale nell’ala ovest del Museo di Maddaloni dove viene presentata la mostra “ A tavola con gli antichi reperti e immagini tra Pompei e Maddaloni”.

I lavori di restauro e di recupero -promossi e finanziati dalla Regione Campania con il Piano Regionale di Intervento POR Campania F.E.S.R. 2007-2013, Asse I Obiettivo Operativo 1.9- hanno consentito il restauro della Cappella della Beata Vergine e la creazione di spazi polivalenti destinati a manifestazioni.

Nella mostra, organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Campania e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si presentano i raffinati vasi recuperati dalle tombe di Calatia, legati ai riti del banchetto funebre e al simposio che illustrano, a partire dalla fine dell’VIII sec.a. C. le trasformazioni delle suppellettili da mensa e le abitudini alimentari delle genti campane, fatte di frutta, cereali e farine, come testimoniano gli affreschi, presenti in mostra, provenienti dalle case di Pompei, Ercolano, Stabia.

Accompagnerà la serata il gruppo vocale e strumentale dell’Associazione Culturale Ave Gratia Plena di Limatola.

                                                                  

Informazioni

Sede: Casino dei Duchi Carafa Via Caudina,Maddaloni (CE)

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Date della mostra: 18 dicembre-25 gennaio

Orario 9:00 – 20:00 (chiuso il martedì)

Ingresso gratuito

Sito web www.museoarcheologicocalatia.beniculturali.it; www.polomusealecampania.beniculturali.it