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  • Scritto da alla redazione
  • Categoria: Poesie
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Le poesie di Chiara Ripoli

Chiara Ripoli è nata a Salerno, ha 21 anni, studia Lettere classiche all'Università di Salerno. La letteratura è parte imprescindibile della sua vita, sia come fruitrice, sia come creatrice. I poeti che adora sono Montale e D'Annunzio, mente lo scrittore è Milan Kundera.

1.
"Amoroso barbaglio"

Queste mani dal tuo grande sguardo
cadute, affrancate ai tuoi polsi
a guisa d'ancore insabbiate:
di queste tu mi parli,
– un azzurro volume
disteso ai tuoi fianchi –
e dal fondo tu chiedi
a una palpitante ombra
che non t'ama
e che tradisce i tuoi molli
pensieri, queste mani
tu chiedi.

Prigioniera di un eterno ritorno
la mia nenia ti mostro disfatta,
mentre più dolce si fa
il vizio del vivere al passato.

Così, vile, guardando dirimpetto
dico: <il mio presente non è qui>,
che m'invita coi tuoi occhi,
né al riverbero del giorno
né ai parchi al tramonto
o al frastuono delle notti
come lampi nei tuoi orecchi.

Non sono la sirena che ti
tiene avvinto all'albero,
sciogli dalle palpebre
il peso dell'abbaglio.

2.
"Nebbia"

Le parole si agitano stanche
nella leggerezza innocua
di questo tempo.

Sono sola a guardarti
con gli occhi avvinti
mentre l'umida stagione mi
trascina nei suoi inganni
e riveste silente
una bianca nostalgia.

Se i tuoi grandi pensieri
un giorno dismettessero le
certezze armoniche della
trama nostra ordita,
cosa resterebbe di me?

E intanto:
la quiete enigmatica nei tuoi sorrisi,
la frode dei silenzi
che cullano le idee,
il gioco insistente degli occhi
tuoi solerti, i sentimenti
nudi su le carte,
e tu
che leggere non sai.

3.
"Vezzo"

Le trame dei discorsi tuoi
che mostri sovente
tra le faville del vento,
lasciale a domare
la tua fresca indole
in un maggio austero.

Convieni con me di
perpetuare il silenzio:
disciogliamo le menti
in un vaniloquio ai presenti
mentre contrasto l'ardire
de' tuoi occhi pesanti.

E i capelli, che tessono
i ricordi di una chitarra
ligure, e i calcagni che scopri
per i vezzi degli altri...

Ma le mani sul mio pallido collo,
sul mio volto rubino
non sanno.

Chissà se conosci
il potere più blando
dei tuoi sguardi
esitanti, la facoltà
di volere, vagamente volere
vanamente.

  • Scritto da Alessandra Manca
  • Categoria: Poesie
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Le poesie di Gianfranco Gaglione

Gianfranco Gaglione. Brevi note biografiche.

Nato a Torre del Greco il 12 dicembre 1961 sposato con due figli. Ha conseguito la Maturità Classica presso il locale Liceo “G.De Bottis”  nel 1980. Dal 1984 lavora nel settore bancario. Ha conseguito un premio speciale  nell’ambito dell’ottava edizione del Premio Nazionale di Poesia Giovanni Mazza del 1993 con la poesia “Oltre l’infinito”. Ha pubblicato la raccolta di poesie “Nel cuore del Silenzio” nel 2011 E.S.A. Edizioni  Scientifiche ed Artistiche editore.

 

LA FELICITA'

Se esiste, la felicità,

è forse nascosta in uno specchio

sul quale vedrai delle immagini

che non potranno essere toccate;

e lì cercarla, nel cuore dei tuoi ricordi

e nei volti di chi ti è accanto,

nella sincerità dei tuoi sentimenti

e nell’onestà dei tuoi comportamenti,

ti sorriderà negli occhi delle persone più care

e nella tranquillità delle loro espressioni

sbocciando prepotente e fragile

tra le offuscanti nebbie quotidiane

gg/92

 

 

NON TI HO MAI CAREZZATO

Non ti ho mai carezzato e ti carezzo ora

guardandoti negli occhi e tenendoti per mano.

Il volto modificato, il braccio martoriato

e non vorrei lasciarti andare.

Che significa la vita

per chi giunge agli ultimi momenti,

mentre arricci il viso implorando un ultimo lamento

che non potrò ascoltare.

La notte è appesa ad un filo,

si appresta l’ultimo respiro

caritatevole e funesto, 

troncherà il tuo tempo rendendolo infinito.

 

PIANO PIANO

Ho imparato a conoscerTi

piano piano,

tra un sorriso ed uno sguardo,

nella semplicità delle piccole cose,

tante parole gentili

ed un allegria di vivere, la Tua,

che attrae con la sua forza.

Ho imparato a guardarTi

piano piano,

tra una giornata e l’altra,

per la determinazione in tutte le cose,

tanti gesti sicuri

e la consapevolezza di vivere, la Tua

che prende per la sua forza.

Ho imparato poi a sentirTi

in uno scroscio di emozioni

e piano piano a volerTi bene.

 

DOVE VANNO A FINIRE I TUOI PENSIERI

Dove vanno a finire i tuoi pensieri

arrotolati ai lati dei marciapiedi

affumicati dai gas di scarico

insanguinati giorno dopo giorno.

Eppure sai che non si può pretendere nulla,

che il tutto di oggi può essere il niente di domani

che ogni affannosa conquista può dissolversi

per un attimo di follia.

Eppure credi,

nel modo in cui sei cresciuto,

che il vero di oggi non può essere il falso di domani,

ma non hai la forza per migliorare,

per combattere questi attimi di follia.

Allora continuerai a chiederti

dove vanno a finire i tuoi pensieri,

inespressi, come compressi tra pareti di ghiaccio,

fragili, come cristalli di neve, 

si perdono prima di giungere al suolo.

 

ALBA

Alba bionda, crei dedali eterei,

favolose gemme, inestimabili.

Lontano, malinconico,

ne osservo piacevoli quantità,

rarissime, sciogliendo timidamente 

un vorticoso zefiro.

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