- Categoria: Lapilli Salerno
- Scritto da Maria Serritiello
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Racconto, per fasi, della serata conclusiva del 14 esimo Festival Nazionale Teatro XS, Città di Salerno, organizzato dalla Compagnia dell’Eclissi in collaborazione con l’I.S.S. Genovesi-Da Vinci di Salerno ed il sostegno del Soroptimist International club
E siamo giunti a domenica 7 maggio 2023, alla serata finale, a quella più attesa, perché ci rivela il vincitore di tutta la manifestazione, che va avanti da domenica 5 febbraio. Otto spettacoli, di buona fattura e di ottimo livello, tanto da dar da fare sia alla giuria tecnica che a quella del pubblico, che segue la rassegna con attenta partecipazione. Mi piace riportare l’intera relazione consuntiva del Presidente del Festival Vincenzo Tota, per la sottesa, quanto divertente ironia, oltre a tutte le notizie che ci piace sapere
Quest'anno ho veramente poco da dire. I nostri affezionati abbonati sanno già tutto (potrei addirittura invitare uno di loro a fare le mie veci). Sanno che il Festival di Teatro XS è organizzato dalla Compagnia dell'Eclissi. Sanno che l'Istituto Genovesi-Da Vinci è partner dell'iniziativa nel mettere a disposizione il Teatro e nel segnalare alunni "scelti", che hanno svolto il delicato compito di giurati. Sanno che il Soroptimist International Club Salerno è, da sempre, sostenitore dell'iniziativa. Sanno, perché sempre presenti, che il festival si è svolto dal 5 febbraio ad oggi, sempre di domenica, sempre alle 19.00 e sempre tutto esaurito. Sanno che le compagnie in concorso sono state otto provenienti da tutta Italia: Liguria, Toscana, Veneto, Friuli, Puglia e Campania. Sanno che, dopo ogni spettacolo, ci sono state le recensioni scritte da Dadadago, Marisa Paladino e Maria Serritello e pubblicate da Oltrecultura, periodico di informazione, spettacolo e cultura e da Lapilli, periodico di cultura online. Sanno che i premi che saranno consegnati fra poco sono pregevoli sculture realizzate appositamente per il festival dallo scultore don qi. Ciò che non sanno è quali sono i vincitori delle diverse categorie e, in particolare qual è stato lo spettacolo di loro maggiore gradimento. Non sanno nemmeno che il nostro festival...nostro nel senso di tutti noi... si finanzia, in gran parte, con i loro abbonamenti. Questo signore che, armato di macchina fotografica, si è aggirato e si aggira anche questa sera...ma sempre con molta descrizione... .per la platea è Maurizio Mansi appassionato di teatro e fotografia. Nel corso della premiazione, mi raccomando, premiati e premianti, guardatelo fisso e sorridenti e non scappate subito se no le foto vengono mosse!
Concludo ringraziando tutti quelli che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione del festival. Ma il ringraziamento più sentito, me lo consentirete, va alla Preside; a me, insegnante di vecchia generazione, piace chiamarla così, alla Preside, dicevo, di questo Istituto: professoressa Lea Celano con la quale, da subito, si è instaurato un rapporto di proficua e affettuosa collaborazione che consente alla Compagnia dell’Eclissi di aprire, ogni fine settimana, questo spazio alla città e, nel caso del festival XS, di aprirlo all’Italia.
Il Rcconto: L’inizio della serata
Concita De Luca, la raffinata e dolce giornalista di Telediocesi, da sempre ufficio stampa del Festival, saluta ed introduce la serata, con voce accorata e dizione perfetta: “Dopo tanto teatro – drammi familiari, thriller, commedie brillanti, grandi classici contemporanei, monologhi – è il momento di fermarsi per qualche minuto e riflettere su un tema di scottante attualità, che da oltre un anno angustia le nostre coscienze, un tema ineludibile anche in un’occasione mondana come una premiazione teatrale: la guerra. La guerra vista non dall’alto di Capi di Stato, governi, Eserciti, Stati, Nazioni, ma dalla strettissima angolazione del soggetto, del singolo. Una visione intima e perciò più dolorosa dell’assurdità della lotta per la supremazia, per il potere, per la sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Gli anni tedeschi è il titolo di una raccolta di sonetti del poeta livornese Giorgio Caproni, una delle voci più significative del secondo’900 italiano, tratta dal volume Il passaggio d’Enea, che comprende composizioni scritte fra il 1943 e il 1955. La lettura, a cura di Roberto Lombardi, accompagnata da un discorso sulla poesia e sui motivi ispiratori di Caproni, sarà aperta e chiusa da interventi musicali scelti e interpretati da Marida Niceforo: la musica, con la sua forza, saprà traghettare un tema amaro, doloroso, fino ad approdi più accoglienti, rive sulle quali deve albergare la speranza.”
Gli anni tedeschi
di Giorgio Caproni
Reading interpretato da Roberto Lombardi
con esecuzioni musicali di Marida Niceforo
Come ogni volta, da 14 edizioni del Festival Nazionale Teatro XS, città di Salerno, la Compagnia dell’Eclissi che cura l’organizzazione, offre al suo pubblico affezionato, nella serata delle premiazioni, un lavoro teatrale messo su da loro stessi. Per la 14 esima edizione, l’attore Roberto Lombardi legge poesie da Anni Tedeschi scelte dalla raccolta di guerra di Giorgio Caproni ed introducendole con un discorso sulla sua poetica.
Lombardi legge Caproni, Lombardi rivive Caproni, Lombardi trasmette Caproni; asciutto, solenne, austero e umano, novello aedo del dolore e del lutto, dà solennità alla sofferenza che mai si smorza. E Giorgio Caproni si materializza tutt’uno con la sofferenza reale di Roberto Lombardi, il Lombardi di Anni tedeschi. Diretto, senza fronzoli, immediato, a carne cruda, sì che il colore dell’angoscia dolorosa del vivere, si asfalta sulla scena, gonfia lo spazio e lo ammanta.
Senza indugio alcuno, senza alcuna concessione alla platea, senza alcun cedimento ad eventuali aspettative teatrali, ma con l’urgenza e la consapevolezza di chi sa di avere troppe cose da dire e tutte ugualmente pregnanti, significative ed importanti; quasi a concludere quanto prima la solitaria, dolorosa esperienza personale e liberatoria. Un doloroso elenco di lutti e sofferenze, che hanno tormentato tutta la sua vita ed interessato tutte le sue carni, ha vomitato un dolore, con un processo d’identificazione sino alle lacrime e non teatrali, senza che nessuno si sia potuto sottrarre. Con rispettoso silenzio e consapevole certezza, il pubblico ha bevuto con avidità il calice amaro della insensatezza dell’uomo che, in quanto a scelleratezza, purtroppo, ahinoi, spesso si cimenta. L’applauso finale, fragoroso e ripetuto rende i giusti meriti a chi ha avuto il coraggio di riproporre all’attenzione la drammatica ed elegiaca realtà di altri uomini e il pensiero va sì a Caproni, ma anche a Roberto Lombardi per l’assonante empatia mostrata, quant’anche al sentimento che tale evento ha suscitato negli spettatori.
Il dolore della perdita, la sofferenza della speranze deluse, la tristezza dei sogni non nati, la pena dei desideri distrutti, questo e tanto altro sono “Anni Tedeschi” di Giorgio Caproni, ma l’incondizionata emozione e la sospensione di qualsiasi pensiero, è solo opera della recitazione emozionante di Roberto Lombardi.
Maria Serritiello