- Categoria: Lapilli Salerno
- Scritto da Maria Serritiello
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Quando è la musica al Teatro Genovesi a farti ricordare…ha inizio il 16 ° Festival XS 2025
Con “Tornerai” spettacolo, fuori concorso, di parole e suoni del tempo di guerra, riferito al 1940-1945, curato da Marida Niceforo e Marcello Andria, si è dato inizio alla XVI edizione del Festival Nazionale Teatro XS Città di Salerno. La manifestazione ideata dalla Compagnia dell’Eclissi di Salerno, torna anche quest’anno al Teatro Genovesi, dopo aver selezionato sette nuovi pezzi, tra quelli inviati da tutta Italia, di compagnie amatoriali.
Ed eccoci qua, il 25 gennaio, gli affezionati, gli irrinunciabili, quelli che un sommesso Vincenzo Tota, Presidente, dice grazie ai quali il Festival continua, con tutta la buona volontà e l’impegno di ogni volta.
La scena è aperta e composita: leggii, tastiera, sedie, tavolino quadrato e in bella vista la radio, quella incassata in un contenitore di legno lucido, prodotta da Allocchio e Bacchino. La mano di Marcello Andria, coautore, gira la manopola e nel teatro si diffondono note, suoni, parole ed atmosfere di anni passati.
E ’il 10 giugno quando dal balcone di Piazza Venezia, Benito Mussolini annuncia alla folla in delirio l’entrata in guerra. La radio accesa manda la voce del duce ed ancora il cuore degli spettatori si stringe per l’angoscia, eppure quasi nessuno dei presenti ha vissuto quel comunicato, ma siamo in teatro e subito si cambia registro ed è la musica a prendere il sopravvento, annunciata dal verso dell’uccellino della radio. Seguono motivetti scanzonati: L’uccellino della radio, per l’appunto, Maramao perché sei morto, Ho un sassolino nella scarpa, Le gocce cadono ma che fa, Mister Paganini; alternati da altri più sentimentali come: Ma l’amore no e tra gli altri: Tornerai con la voce tremolante di Carlo Buti, che dà il titolo alla soirée. Le voci che si rincorrono sono di Alberto Rabagliati, Natalino Otto, il Trio Lescano, Ernesto Bonino, Achille Togliani, Luciano Tajoli. A cantare con la bravura e la professionalità che merita lo spettacolo, ad apertura del XVI Festival XS, sono i Blue Champagne di Marida Niceforo, artista a tutto tondo, che canta, suona, inventa, dirige, aggrega. In questa sua fatica teatrale è stata affiancata dal rigoroso Marcello Andria, che oltre alla ricerca puntuale di tutta la parte parlata, non si è sottratto all’interpretazione accorata e commossa di Munasterio e’ Santa Chiara, ( una sorpresa la sua voce!) brano che denuncia con le parole dell’emigrante la distruzione della città di Napoli, quella stessa città, Medaglia d’oro al valore militare per le 4 giornate vittoriose contro i nazisti. Lo spettacolo continua con un divertente siparietto “M’aggia curà” interpretato da uno scanzonato Felice Avella, che fa il verso sia a Nino Taranto, che ad Aldo Fabrizio in “Lulù tu non m’ami più”. Siamo ancora nel “44 e la canzone che più getta nell’ angoscia, con le lettere dal fronte dei prigionieri, prima di essere giustiziati, è l’evocativa Lili Marleen. Il coro sommesso dei Blue Champagne e degli altri componenti sparge intorno un’incolmabile mestizia con pensieri intrecciati a pezzi tratti da “Napoli Milionaria” del grande Eduardo. Sì, deve passare “A nuttata”. Lo sbarco delle truppe alleate e l’armistizio dell’8 settembre sconvolgono l’assetto che si era venuto a formare, per cui il sud si va liberando, sotto il controllo degli angloamericani e il nord resta impigliato in un sistema di comunicazione presidiato dalla Repubblica Sociale Italiana. Sorgono, così, stazioni clandestine a sostegno della Resistenza, Radio Londra, una di esse, iniziava le trasmissioni con le prime note della Quinta Sinfonia di Beethoven e continuava con un linguaggio in codice. E’ la primavera del 1945 quando Corrado Mantoni annuncia agli italiani “la guerra e finita, ripeto la guerra è finita.” ed ecco che la musica cambia cosicché lo swing, il jazz di pura marca americana, unito allo stile libero delle nostre canzoni si diffondono per la penisola: Addò sta Zazzà, Il giovanotto matto, La classe degli asini, Ma le gambe, Pippo non lo sa, Guardo gli asini che volano nel ciel e poi l’orchestra americana di Glen Miller con Moonlight serenade, Chattanooga Choo- Choo e In the Mood a traghettarci verso la ripresa della vita.
Ciò che ha reso particolare lo spettacolo è la serietà della ricerca, sia per la parte musicale, che per quella parlata, la completezza dell’assemblaggio, la sensibilità della scelta, l’eccezionalità dell’esecuzione; il coro, poi, ha cullato con semplicità i ricordi, le parole invece, hanno suscitato forti emozioni, con le ultime lettere dal fronte. Tono giusto, recitazione spartana, movimenti sincronici e luci opportune ad illuminare, insomma una confezione perfetta e un bell’esempio di teatro colto, senza per questo essere soverchio e presuntuoso. Bravi tutti e se questo è l’inizio del Festival ci sarà da essere certi.
Maria Serritiello
“Tornerai”
Parole e suoni del tempo di guerra (1940-1945)
A cura di: Marida Niceforo e Marcello Andria
Blue Champagne e Compagnia dell’Eclissi
Luci e Fonica: Antonio Cuccia
Registrazioni: Marco De Simone, Roberto Lombardi
Con
Marcello Andria, Felice Avella, Anna Dafino, Gigi D’Andria, Getano Fasanaro, Andrea Iannone, Fulvio Marino, Marida Niceforo, Giampiero Pierri, Laura Vitale.