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Salerno

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Arte in Luce dal 21 al 30 novembre all’Arco Catalano di Palazzo Pinto a Salerno

arte in luceDal 21 al 30 novembre, nella suggestiva cornice dell’Arco Catalano di Palazzo Pinto, prende vita la mostra collettiva “Arte in Luce” che raccoglie sotto l’egida di Luci D’Artista alcune tra la maggiori firme del panorama pittorico di Salerno. Con i colori si può trasfigurare la realtà in sogno, la vita in un giardino meraviglioso. Se poi si trova un elemento, un frammento artistico, si possono sviluppare fantasie sfavillanti, variazioni su temi inesplorati o rivissuti in una chiave elegante e arcana. “Arte In Luce” rappresenta tutto ciò: il continuo passaggio tra figurazione e astrazione, tra realtà e simbolismo, ottenendo un risultato d’insieme di raffinata bellezza. Gli artisti che vi prendono parte sono artefici del sogno e originano un universo parallelo e singolare, dove la tecnica ben esercitata e la capacità di invenzione si fondono nella poetica verità della loro arte. Cercando collaborazioni, creando amicizie ed aprendo le porte ad un colloquio fatto di idee, sperimentazioni, nozioni tecniche e nuovi concetti creativi, è così nato il collaudato sodalizio tra i sette artisti esponenti: Laura Bruno, Concetta Carleo, Anna Ciufo, Giorgio Della Monica, Michela Marasco, Adriano Paolelli e Giorgio Della Monica, cui si unisce in veste di coordinatore il dottor Salvatore Telese, consigliere del comune di Salerno, dalla spiccata sensibilità artistica e culturale. L’inaugurazione della mostra è prevista per il giorno 21 alle ore18,30. La lettura critica delle opere è affidata a Rosita Sabetta, presidente de “La Tavolozza”. Nel corso dei dieci giorni di apertura avrà luogo una serata culturale-musicale con la partecipazione del poeta Lello Agretti, (giorno 24) mentre il giorno 26 sarà reso omaggio alla poetessa Maria D’Alma Talento, indimenticata voce narrante di Salierno Antica.


Alla Redazione

  • Scritto da Maria Serritiello
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Musica Contro le Mafie. In gara la compagnia musicale salernitana Daltrocanto

ninna nanna“Spezza il silenzio” recita la locandina di “Musica contro le Mafie” e quale migliore alleata se non la musica per combattere l’illegalità? “Musica contro le Mafie” è la titolazione data al progetto che riunisce tanti artisti italiani con l’intento di lanciare un messaggio d’impegno, di consapevolezza e di riflessione. Da sempre la musica ha accompagnato la protesta, dagli spiritual dei Neri, ai canti di rivolta e di lotta nella Resistenza, passando per tutte le guerre. insomma la musica rappresenta il miglior collante per chi voglia esprimere dissenso. L’evento, che si tiene dal 2010, è un contesto in cui tutti possono essere autori; un’associazione che, grazie all’impegno degli artisti coinvolti, dà sostegno ed è, a sua volta, sostenuta da Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie). L’iniziativa si divide in tre sezioni: il Premio, il Libro, il Documentario.
Alla prima sezione e cioè quella del “Premio” partecipa la Compagnia Daltrocanto, un gruppo salernitano che fa della musica la propria vita. Formazione di grande pregio musicale, è la maggiore rappresentante del genere popolare nel portare avanti il discorso musicale di memoria e di recupero. Ha in Antonio Giordano il suo mentore. Sempre in viaggio per diffondere la conoscenza delle radici del canto popolare è presente ovunque c'è da testimoniare, col suono prodotto da strumenti tipici, a difesa e per i più deboli, la Compagnia Daltrocanto è divenuta ambasciatrice di valori positivi. Il gruppo musicale valorizza, per le sue sonorità, strumenti tipici come la zampogna e la ciaramella, non tralasciando, per altro, una coinvolgente interazione con gli altri, delle diverse aree geografiche e musicali, quali: chitarra classica, bouzouki greco e irlandese, basso elettrico, tammorra e tamburello.
Il pezzo scelto per la gara è una stupenda ninna nanna composta da Flavio Giordano (figlio d’arte) e da Bruno Mauro, modulata soavemente da Paola Tozzi, una “naca” per voce. Il canto dolente “Ninna nanna ai Settecento” è impreziosito dal suono struggente della zampogna (Antonio Giordano) e dagli strumenti a corollario: Luca Lanzara (mandola), Maria Anna Siani (violino), Flavio Giordano (basso acustico, elettrico), Alessandro Ferrentino (batteria, percussioni) Bruno Mauro (chitarra classica).
Il testo si sviluppa come una favola: sette i cieli, sette le stelle dell’orsa minore e sette le note del dolore, che si va cantando. Il verso incalza tra sogni e correnti, sicché sono settecento i figli più belli a dormire nel mare e nei suoi castelli. La nenia continua con la madre che canta per il suo bambino ma anche per i tanti spariti nel mare come piccoli fagotti, triste simbolo di una tragedia immane, consumata tra le azioni e la consuetudine di tutti i giorni.
“Ninna nanna ai Settecento” leggiamola e cantiamola così e cioè come un segnale positivo per tutti quelli che abbandonano la loro terra in cerca di futuro: ...e fa che la luce domani al mattino, del male del mondo cancelli ogni segno. Brava la compagnia Daltrocanto anche nella scelta del video, a commento visivo del brano che, pulito, essenziale e senza nessuno orpello invasivo, ma solo l’accenno di un capo femminile nel cui interno si scorge il mare, rende più di ogni altra immagine, all’istante, la tragedia e la speranza insieme.

Maria Serritiello

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