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Nuove ricerche e scoperte nella necropoli di Porta Nola, Pompei
Nel dicembre 2014 la British School at Rome e l’IIlustre Colegio Oficial de Doctores y Licenciados en Letras y Ciencias de Valencia y Castellòn, Departamento de Arqueologia, ed il Museo de Prehistoria e Historia de La Diputación De Valencia hanno stipulato una convenzione triennale con la Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia per lo studio della necropoli in località Porta Nola a Pompei.
Il progetto si pone come obbiettivo lo studio della popolazione di Pompei e, in maniera più ampia, l’andamento del popolamento in epoca Romana, utilizzando i dati desunti dall’area di indagine. Lo studio della necropoli permette, infatti, di indagare le caratteristiche sia fisiche che sociali degli abitanti di Pompei, oltre a conoscerne le abitudini alimentari, lo stile di vita ed i costumi funerari.
Il progetto intende infatti investigare differenti ceti sociali attraverso diversi tipi di sepolture, di cui Porta Nola offre un esempio emblematico. La ricerca è anche ampliata e integrata con lo studio dei 15 calchi rinvenuti nell’area di Porta Nola.
I RISULTATI DELLA CAMPAGNA DI SCAVO 27 LUGLIO – 28 AGOSTO 2015
Le ricerche alla TOMBA DI OBELLIUS FIRMUS
La tomba, di cui l’iscrizione ricorda il sontuoso funerale offerto da un pagus a M. Obellius Firmus, edile e duoviro in età neroniana, fu scoperta e parzialmente indagata negli anni ’70 del secolo scorso; in essa fu ritenuto esserci un’unica sepoltura marcata da una columella marmorea al di sotto della quale fu scavata l’urna cineraria in vetro.
Le nuove ricerche del 2015 hanno consentito di rinvenire anche una seconda deposizione all’interno della tomba; l’urna cineraria in ceramica aveva come corredo una moneta di Nerone, databile tra 66 e 69, che offre un indicatore per definire cronologicamente la struttura. Sono stati, inoltre, recuperati oltre 200 frammenti di osso pertinenti al letto funerario, di cui alcuni anche coperti da tracce di una lamina d’oro.
Il progetto non si è limitato allo scavo ma anche al restauro del monumento funebre, effettuando la pulizia ed il consolidamento dei settori deteriorati del complesso.
IL RINVENIMENTO DI UNA TOMBA A SCHOLA - area esterna di Porta Nola
Nell’area all’esterno di Porta Nola è stata ripulita la strada basolata e rimesso completamente in luce un monumento funerario di età augustea definito tomba a schola; strutture analoghe sono frequentemente attestate a Pompei e prendono tale nome dalla presenza di un sedile che richiama quelli utilizzati nelle scholae.
LE “SEPOLTURE DEI POVERI” – LA SEPOLTURA DI UN INFANTE - area a ridosso delle mura di cinta
La terza area di scavo ha interessato una fascia di terreno immediatamente a ridosso delle mura di cinta, dove scavi ottocenteschi avevano individuato 36 urne cinerarie. Tradizionalmente, tali tombe vengono interpretate come sepolture “di poveri”. Gli scavi del 2015 permettono di delineare un quadro diverso circa quest’area funeraria, con lo scavo di due urne cinerarie e la sepoltura con copertura di anfore di un infante di tre/sei mesi. Le urne, oltre alle ossa combuste del defunto, contenevano una moneta ed erano accompagnate da unguentari in ceramica che sembrano datare queste tombe in tarda età repubblicana/prima età imperiale.
Lo STUDIO DEI CALCHI
Parte integrante del progetto è stato lo STUDIO DEI CALCHI rinvenuti negli anni ‘70 in prossimità della Tomba di Obellio Firmo; lo studio analitico dei calchi ha consentito di determinare età, sesso, patologie e attività degli individui. Anche i dati antropologici, unitamente alla fotogrammetria, alle analisi radiologiche e alla rappresentazione 3D consentiranno di ricostruire le posizioni originali al momento della morte, includendo anche la ricostruzione facciale di alcuni dei soggetti.
Nell’ambito del progetto è prevista la presentazione dei risultati della ricerca sia attarverso l’organizzazione di due mostre che con articoli per la comunità scientifica, di cui il primo uscirà nel 2016 nella rivista di Prehistoria Levantina (APL) pubblicata dal Consiglio provinciale di Valencia.
Le due mostre intendono presentare al grande pubblico vari aspetti del progetto di ricerca: la prima sarà una mostra fotografica che si terrà in Spagna a Valencia nel 2016, in cui verranno esposte fotografie d’epoca e contemporanee relative ad interventi di scavo e di studio dei calchi. Il materiale fotografico storico proviene dall’archivio della Soprintindenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, mentre la restante documentazione è stata realizzata da fotografi professionisti nel corso della recente campagna di ricerca.
Al termine del progetto verrà infine organizzata una mostra ad ampio spettro che presenterà i risultati delle diverse campagne di studio e ricerca.
ISTITUTI
- The British School at Rome
- Ilustre Colegio Oficial de Doctores y Licenciados en Letras y Ciencias de Valencia y Castellòn. Departamento de Arqueologia
- Museo de Prehistoria e Historia de La Diputación De Valencia
- Ministero dei Beni e delle attivita culturali e del turismo - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia
Direttori: Stephen Kay (The British School at Rome), Prof. Llorenç Alapont Martin (Ilustre Colegio Oficial de Doctores y Licenciados en Letras y Ciencias de Valencia y Castellòn. Departamento de Arqueologia) e Prof.ssa Rosa Albiach (Museo de Prehistoria e Historia de La Diputación De Valencia).
Per la Soprintendenza: funzionario responsabile Annalisa Capurso.