Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy.

  • Categoria: Attualità
  • Visite: 707

La nutrizione: leitmotiv del secondo millennio

LOGO Clipboard01 250Il cibo è diventato uno degli argomenti culturali di tendenza del XXI secolo. I programmi televisivi di maggior successo ci propongono quotidianamente ricette per preparare piatti prelibati e secondo l’Istat nel 2014 le famiglie italiane hanno speso mediamente circa 430 euro al mese per i generi alimentari. In particolare, secondo il rapporto Osservasalute 2013, in Italia più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa. Dati questi che tendono ad aumentare. Nello specifico, la Campania è la regione con la maggior prevalenza di persone in sovrappeso. La Campania, la terra dove è stata decodificata la dieta mediterranea, modello di un regime alimentare salutistico, è diventata terra di persone fuori forma. Come è stato possibile tutto questo? Ne parliamo con il dottor Vincenzo Andrea Borriello, biologo nutrizionista.

Come si spiega questo paradosso?

L'Italia per la sua posizione geografica ha selezionato nei secoli una alimentazione "mediterranea", ricca in frutta, verdura, legumi, pesce e cereali, che ha consentito a rendere i suoi abitanti tra i più longevi del pianeta. Purtroppo, c'è stata una massiccia diffusione di abitudini alimentari scorrette, basate sullo stile di vita americano che, unite ad una comune sedentarietà, hanno portato alla situazione odierna, dove mangiamo di più di quanto riusciamo poi a smaltire, accumulando col tempo chili di troppo che vanno a gravare sulla nostra salute.

Quali sono secondo lei le possibili soluzioni a questa “deriva alimentare”?

Credo fermamente che dobbiamo educarci a mangiare bene, in maniera sana, riscoprendo prodotti tipici del nostro territorio. Non a caso, la dieta mediterranea è l'unica che si sia fregiata del prestigioso titolo Unesco di patrimonio immateriale dell'umanità, proprio perché con numerosi studi si è visto che favorisce una lunga vita e previene la comparsa di numerose malattie. Questa educazione va fatta per tutte le età e affidandosi a professionisti competenti, in grado di intervenire in situazioni fisiologiche e patologiche.

Ci può elencare quali sono queste figure?

Secondo le norme vigenti esistono tre categorie professionali in grado di elaborare un piano alimentare: il dietologo che può prescrivere farmaci ed esami; il dietista e il biologo nutrizionista, professionista autonomo che può formulare diete per persone sane e per coloro che hanno patologie diagnosticate dal medico.

Ringraziamo il dottor Borriello, il quale resta a disposizione per i nostri lettori all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.