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Gli Italiani a tavola: novità da “Spazio Nutrizione”

LAPILLI spazionutrizione7 3 1Nel primo fine settimana di maggio ho partecipato a “Spazio Nutrizione: la filiera della sana alimentazione”, un congresso organizzato dall’Università Statale di Milano tenuto da insigni medici e nutrizionisti che ci hanno mostrato i risultati di diversi studi scientifici. Questi elaborati riguardavano vari temi: alcuni hanno dimostrato l’importanza e i benefici dell’attività fisica in condizioni di patologie croniche e invalidanti quali il diabete; altri hanno evidenziato le caratteristiche della menopausa, condizione che spesso suscita malessere psico-fisico per le conseguenze che comporta: perdita della fertilità, riduzione dell’effetto cardio e neuro-protettivo degli estrogeni, aumento di peso, sudorazione eccessiva per le vampate di calore, fenomeni depressivi e peggioramento del quadro metabolico. Infine, sono stati presentati i risultati relativi ad un’indagine condotta per conoscere le abitudini alimentari degli Italiani e focalizzare l’attenzione sulle più comuni carenze nutrizionali nella popolazione: ferro, calcio, vitamina D e proteine nell’anziano.

I partecipanti di questa inchiesta si sono registrati sul sito “curarelasalute.com” dove, rispondendo ad un approfondito questionario, hanno potuto prendere visione della piramide dei loro consumi alimentari e scoprire se il numero e la quantità delle porzioni dei principali gruppi alimentari, che loro assumevano abitualmente, fosse adeguato agli standard raccomandati dalla comunità scientifica.
Da questo test è emerso che, in un campione di 6000 partecipanti, ugualmente distribuiti tra uomini e donne, circa 8 persone su 10 crede di conoscere e di seguire la dieta Mediterranea, ma la metà di queste commette errori importanti. Nello specifico, gli errori più evidenti riguardano il consumo di frutta e verdura: solo 2 Italiani su 10 consumano la giusta quantità di frutta al giorno (almeno due frutti da 100-150 grammi) e solo 3 su 10 assumono verdure a pranzo e a cena. Infatti solo il 5% del campione mangia 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, una percentuale davvero bassa e il dato è preoccupante perché chi si priva di queste due fonti essenziali di fibre, vitamine e sali minerali ha una maggiore predisposizione per la comparsa di eventi cardiovascolari.

I valori più sconvolgenti riguardano l’assunzione di frutta secca e di liquidi: circa il 70% degli intervistati consuma meno di una porzione di frutta secca (noci, nocciole, mandorle) al giorno; eppure per un regime mediterraneo è prevista la presenza di una piccola quantità di frutta secca per il suo buon contenuto di minerali (magnesio, calcio, zinco) e acidi grassi monoinsaturi, i quali svolgono una funzione cardio-protettiva. Per quanto riguarda il bilancio idrico quotidiano, meno del 50% degli Italiani intervistati beve almeno un litro di acqua al giorno.

Da questi dati risulta evidente l’importanza di un’educazione alimentare che coinvolga l’individuo sin dai primi anni di scuola, affinché cominci dalla tavola a prendersi cura di sé e a scegliere consapevolmente di mangiar sano ed equilibrato, per garantirsi – il più possibile – una vita in salute.   

Vincenzo Andrea Borriello
Biologo Nutrizionista
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