Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy.

in Mostra

  • Scritto da alla redazione
  • Categoria: Mostre
  • Visite: 884

"L'attenzione è tessuto novissimo" mostra a cura di Ilaria Mariotti

Elena Carozzi, Beatrice Meoni, Phillippa Peckham, Maja Thommen e Silvia Vendramel

L'attenzione è tessuto novissimo

a cura di Ilaria Mariotti

Villa Pacchiani - Centro Espositivo - piazza Pier Paolo Pasolini - Santa Croce Sull’Arno

LAPILLI 1 MG 2409defFino a domenica 31 luglio il Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno ospita la mostra di Elena Carozzi, Beatrice Meoni, Phillippa Peckham, Maja Thommen e Silvia Vendramel L'attenzione è tessuto novissimo, un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull'Arno. Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali con la sponsorizzazione di Cassa di Risparmio di San Miniato, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.

Il progetto muove dall’esigenza di cinque artiste - tre pittrici e due scultrici, di provenienza e formazione diverse – di condividere un percorso creativo. Un’esperienza di dialogo e di ricerca comune che si sviluppa in due fasi: la prima, nei loro rispettivi studi, dove le artiste portano avanti la propria ricerca personale, condivisa in momenti stabiliti di riflessione e apertura al gruppo; la seconda, nella pratica dell'allestimento, che si concretizza nel portare direttamente sul luogo espositivo materiali preparatori o opere finite e nel collocarle nello spazio, rendendo così attivo il dialogo tra le varie ricerche e il luogo che le accoglie. Lo scopo è quello di offrire nuove possibilità di intervento in cui la mescolanza e l’accostamento dei diversi linguaggi consentano maggiori possibilità di riflessione, nel rispetto delle ricerche di ciascuna artista ma lavorando, al contempo, su un progetto comune.

Gli incontri di gruppo nei vari studi hanno talvolta individuato un tema su cui una delle artiste stava lavorando, facendolo diventare spunto di riflessione per le altre. E’ capitato dunque che un gesto della scultura migrasse nelle ricerche pittoriche e viceversa. Oppure che le artiste individuassero assonanze tra le proprie opere e che, in fase di allestimento, decidessero di proporle in relazione le une con le altre. Ne è nato dunque un percorso espositivo che, insieme ad opere individuali, riconducibili a ricerche personali, sviluppa incroci e significativi parallelismi, mette in evidenza divergenze, si muove da domande pratiche (nell’ordine dei materiali e delle tecniche), fino a riflessioni di carattere più esistenziale. Un percorso, in cui le singole voci vanno ad intrecciarsi in una partitura comune, presentando talvolta tracce di un processo condiviso, talvolta lavori più individuali, ora materiali di lavoro, ora opere finite, in un continuo dialogo tra creazioni, artiste e pubblico.

Il centro Espositivo di Villa Pacchiani diventa così il luogo per presentare un lavoro in progress, che mantiene le tracce di un processo creativo, assembla frammenti di lavoro individuale e messo in condivisione. Per l’occasione e per sottolineare la necessità di un dialogo, parte del progetto è una serie di laboratori dedicati ai bambini del territorio dal titolo Mattine. Gli incontri si configureranno come dei laboratori di pensiero e del fare, aperti a piccoli gruppi, da 4 a 8 bimbi per volta dagli 8 ai 12 anni, e si svolgeranno nel mese di giugno – metà luglio confrontandosi con gli spazi della Villa, con materiali diversi, per condividere lo spazio insieme alle artiste, lavorando sui principi della fiducia e della composizione collettiva.

Questa modalità di lavoro è stata presentata  nel 2015 presso il LAS (Laboratorio del Liceo Artistico di La Spezia), presso la ex Ceramica Vaccari per NOVA cantieri creativi e, sempre nello stesso anno, durante la residenza nel comune di Quero Vas nell’ambito di Dolomiti Contemporanee.

Bio artiste

Elena Carozzi nasce a Milano nel 1967. Inizia il suo percorso artistico nel 1990 a Milano, presso la  bottega di decoratori che lavora per lo studio dell'architetto Roberto Peregalli. Nel 1999 si dedica prevalentemente alla pittura, con il maestro Gian Carozzi, suo nonno, studia e approfondisce l'uso della materia. Nel 2002 la sua prima personale.Per molto tempo lascia distinte le due espressioni artistiche, pittura e decorazione, ma il forte interesse che le suscita lo studio dei post impressionisti, Edouard Vuillard e Pierre Bonnard, la porta ad elaborare una fusione dei due linguaggi.

Ha esposto in gallerie in Italia e all'estero.

Beatrice Meoni dopo la laurea in Letterature straniere, si forma attraverso i lavori con compagnie teatrali e scenografi di rilievo. Negli ultimi anni si dedica principalmente alla pittura, il suo lavoro si compone attraverso costruzioni di oggetti fallati, o rotti, provenienti dal quotidiano, che costituiscono un incipit di immagini e narrazioni sul reale. Il lavoro pittorico coglie la somma di questi oggetti nei suoi tentativi di percorso, le cadute, gli scollamenti, le fratture, attingendo alle forme, ai loro legami e si sviluppa principalmente per cancellazioni, sottrazioni dell'intero. Nel 2012 inizia la sua collaborazione con la galleria Cardelli & Fontana di Sarzana. Nel 2014 una sua opera entra a far parte della Collezione dei Musei di Verona attraverso il Fondo Acquisizioni ArtVerona. Tra le ultime esposizioni ricordiamo: 2015 "[dis]appunti", Museo Arte Contemporanea, Lissone, a cura di A. Zanchetta, Paper weight", residenza  e intervento collettivo Dolomiti Contemporanee, Ex Cartiera di Vas (BL) ,"Hier bin ich nun. Was soll ich tun?", intervento collettivo, NOVA, Ex Ceramiche Vaccari, Santo Stefano di Magra.

Phillippa Peckham nasce a Iserlohn, Germania nel 1957. Ha studiato presso Bath Academy of Art e a Londra presso The Byam Shaw School of Fine Art. Successivamente ha insegnato disegno a Londra presso Goldsmiths College of Art e Heatherly's College of Art. Il lavoro parte da immagini fotografiche, disegnate e lavorate con pittura liquida o inchiostro, olio su tela o legno. La libertà e l’estrema semplicità del segno, conducono spesso il suo lavoro all’astrazione. Ha esposto a Londra al Royal Accademy, a Parigi , Milano e tra le ultime esposizioni,  "Paper weight",  residenza  e intervento collettivo Dolomiti Contemporanee, Ex Cartiera di Vas (BL) ,"Hier bin ich nun. Was soll ich tun?", intervento collettivo, NOVA, Ex Ceramiche Vaccari, Santo Stefano di Magra.

Maja Thommen si è formata come scultrice negli anni 91-95 all’Accademia di Belle Arti di Carrara, tra le cave di marmo e un ambiente artistico internazionale. Nonostante la sua permanenza nel nord della Toscana, ha esposto soprattutto in paesi di lingua tedesca: Svizzera, Austria e Germania, lavorando con varie gallerie ed eseguendo commissioni pubbliche e private. In Italia ha  esposto alla galleria Jannone di Milano e alla galleria La Subbia  di Pietrasanta, partecipando a numerose collettive. Varie residenze artistiche portano l'artista a muoversi frequentemente dal Giappone alla Danimarca, all'Islanda lasciando segni visibili nella sua pratica di lavoro. Attualmente vive e lavora a Camaiore (Lucca).

Silvia Vendramel (Treviso, 1972), si occupa di scultura e installazione. Rendendo tangibile ciò che è effimero e spesso estraneo ciò che è familiare, la sua ricerca si basa sullo spostare e trasformare elementi del quotidiano per dar luogo a un dialogo con la realtà che la circonda.

Il suo procedere varia, in equilibrio tra razionalità e intuito, in un dialogo costante con la mutevolezza del divenire.

Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all'estero, alcune delle mostre sono state: “Neve. Sole. Ti seguo tempo”, museo MAGra (PR), "Paper Weight", Ex Cartiera di Vas (BL), Dolomiti Contemporanee 2015, “L'origine è nuda” a cura di A. Zanchetta, Galleria FlavioStocco (TV) 2015, ”Il collasso dell’entropia”, Museo d’Arte Contemporanea di Lissone 2014, "Soffi e altre stanze" Galleria Nicola Ricci, Carrara 2014, “K Series”, IFCR Residences, Shangai 2012, “Round the clock”, evento collaterale della 54° Biennale di Venezia, Spazio Thetis (VE) 2011,“Here Exactly”, Italian Academy, NY 2008 (Premio New York 2007).

  • Scritto da alla redazione
  • Categoria: Mostre
  • Visite: 849

Napoli. Al Museo Duca di Martina la mostra Inporcellane_ manufatti d’arte, prodotti seriali

Inporcellane_ manufatti d’arte, prodotti seriali

Progetti, prodotti, ricerche a sostegno del fare manuale

(5 giugno- 30 settembre 2016)

Inaugurazione 5 giugno 2016, ore 11

LAPILLI Foto porcellanaIn occasione della manifestazione nazionale “Buongiorno ceramica”, il museo Duca di Martina  presenta un’accurata selezione di manufatti prodotti nell’ambito del Laboratorio Inporcellane. L’esperienza, ripetuta per più anni e risultato della collaborazione tra la Cattedra di Design della Facoltà di Architettura di Napoli, l’IPIA “G. Caselli” e l'Associazione Culturale Amici della Real Fabbrica di Capodimonte, si arricchisce del confronto con le collezioni storiche del museo Duca di Martina, sollecitando ulteriori momenti di riflessione.

L’iniziativa è la prima di una serie di attività, incontri e piccole esposizioni che si terranno nel museo, nel corso del biennio 2016-2017, finalizzati ad approfondire l’impiego della ceramica nel design contemporaneo e le più recenti sperimentazioni tecniche. Nell’insieme i materiali esposti rappresentano la sintesi di un impegno di lavoro compiuto attraversando e osservando il passato e riflettendo sul presente con un’azione svolta all’interno delle “botteghe”, apprendendo e scambiando “saperi” lontani e vicini, nell’intento di recuperare ed esaltare il valore nobile del fare manuale, il valore della “vitalità organica” e quello della vitalità meccanica.

L’esposizione include, pertanto, alcuni testimonianze esemplificative di un percorso di ricerca e di verifica sperimentale finalizzato non tanto o solamente alla identificazione di prodotti d’uso dotati di una specifica funzionalità, quanto a recuperare o ritrovare espedienti tecnici e produttivi tali da garantire la produzione nel tempo, una maggiore professionalità e competenza nella fase della ideazione, nella esecuzione e nella cura del dettaglio.

.

  • Scritto da alla redazione
  • Categoria: Mostre
  • Visite: 971

Nel Museo Egizio di Torino la mostra "Il Nilo a Pompei"

downloadDal 5 Marzo fino 4 Settembre è aperta al pubblico la mostra "Il Nilo a Pompei" nel Museo Egizio di Torino, un vero e proprio viaggio dall'Egitto faraonico all'Italia. Lo scopo della mostra è di mettere in luce lo stretto legame tra queste civiltà, quella egizia e quella romana, attraverso immagini e reperti.

Per quanto possano sembrare distanti, queste culture sono strettamente legate, e questo percorso, diviso in nove sezioni, si sofferma in modo particolare sull'evoluzione del culto egizio, partendo da Alessandria d'Egitto, passando per la greca Delo per approdare infine alle coste campane, in particolare sui siti di Pozzuoli, Cuma, Benevento, nonché Pompei e Ercolano. Osiride, Horus, Iside erano divinità venerate nell'Egitto faraonico, ma i loro culti erano stati rivisitati ad Alessandria e poi a Roma, soprattuto il culto di Iside, dea maga, moglie e madre protettiva. A lei era dedicato un tempio a Pompei, l'unico ben conservato fuori dall'Egitto, e l'Iseo di Benevento. Un ulteriore tappa di questo viaggio è proprio in Piemonte, nel sito archeologico di Industria, dove è stato identificato un edificio che aveva la funzione di Iseo dedicato a Iside. I reperti tuttavia non provengono solo da templi, ma anche da semplici abitazioni, come la casa di Octavius Quartio a Pompei, nella quale sono stati ritrovate sculture ornamentali di tipo egizio, oppure come la casa del Bracciale d'Oro, nei cui affreschi abbondano immagini di chiara ispirazione egizia. Il gusto ornamentale ispirato all'Egitto ci fa immaginare quale grande fascino la cultura egizia  vantava nella nostra penisola.

Inoltre, con questa mostra Torino inaugura il grande progetto "Egitto Pompei" nato dalla collaborazione tra il Museo Egizio di Torino, la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con lo scopo di raccontare lo stretto e intimo legame tra la cultura egizia faraonica e quella ellenistica.

Dal 16 aprile a Pompei nella Palestra Grande sono riunite sette statue della dea Sekhmet e la statua del faraone Tutmosi III.

Il 28 giugno invece verrà inaugurato al Museo Archeologico di Napoli un percorso riguardanti i culti arrivati dall'Oriente attraverso l'Egitto. Infine, l'8 ottobre, sempre al Museo Archeologico di Napoli verrà riaperta la collezione egiziana.

Michela Oliviero

  • Scritto da alla redazione
  • Categoria: Mostre
  • Visite: 816

Al Museo Marino Marini presentazione alla stampa della mostra La Mano De Dios

LAPILLI Mostra Museo MariniMartedì 7 giugno alle ore, 12.00 al Museo Marino Marini di Firenze si terrà la presentazione alla stampa della mostra La Mano De Dios.

La Mano De Dios è la  prima personale in Italia dell’artista libanese Rayyane Tabet (1983, Ashqout). La mostra, a cura di Leonardo Bigazzi, presenta un nuovo progetto pensato appositamente per la cripta del museo. Nelle sue opere Tabet affronta questioni legate a situazioni geopolitiche complesse attraverso una riflessione sulle potenzialità della memoria e utilizzando episodi della sua storia personale.

A Firenze l’artista presenterà l’ultimo capitolo della serie Five Distant Memories: The Suitcase, The Room, The Toys, The Boat and Maradona (2006-2016).

  • Scritto da alla redazione
  • Categoria: Mostre
  • Visite: 1222

Montelupo Fiorentino. La ceramica dell'arte contemporanea

Materia Prima

La ceramica dell’arte contemporanea

Montelupo Fiorentino

progetto a cura di Marco Tonelli

Project room

Morgane Tschiember e Irene Lupi

a cura di Lorenzo Cianchi

2 – 30 giugno 2016 

LAPILLI Irene Lupi bassaL'inaugurazione della seconda Project Room, sezione dedicata ai giovani artisti di Materia Prima a Montelupo Fiorentino, inizialmente prevista per sabato 14 maggio, viste le pessime previsioni metereologiche è stata rimandata a giovedì 2 giugno alle ore 16.00 nell'ambito di Cèramica.

Project Room, a cura di Lorenzo Cianchi, raduna, per la prima volta in Italia, quattro tra le più importanti realtà che realizzano residenze d'artista per la ceramica contemporanea, come il  Museo Zauli di Faenza e Give out your best in ceramic di Albissola, che hanno presentato i progetti lo scorso 19 marzo, e Nuove//Residency di Nove di Bassano e Coefficiente H di Sticciano, a cui è dedicata l’inaugurazione di giovedì 2 giugno.

Project Room - spiega Lorenzo Cianchi, presidente del Comitato Scientifico Fondazione Museo di Montelupo e specialista di ceramica contemporanea - nasce dalla consapevolezza che per innovare un linguaggio bisogna intercettarne le insorgenze non ancora ben visibili e dargli credito, incrementando le eccellenze”.

Project Room ospita dunque a rotazione, durante il periodo della manifestazione, una selezione degli artisti che hanno preso parte ai progetti di residenza: Christian Frosi e Diego Perrone, Nero/Alessandro Neretti, Morgane Tschiember e Irene Lupi.

Materia Prima è sostenuta del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, nell'ambito di Cantiere Toscana Contemporanea promosso dalla Regione Toscana.

Project Room – Le residenze che inaugurano giovedì 2 giugno

NUOVE//Residency di Nove di Bassano del Grappa presenta Shibari di Morgane Tschiember, a cura di Geraldine Blais Zodo, evoluzione delle prime sperimentazioni realizzate in ceramica dall’artista francese, durante il suo periodo di residenza nel 2013.

La significazione di Shibari deriva dall’antico rituale giapponese di legatura dei corpi attraverso l’intreccio di corde, che Morgane Tschiember adotta per tradurre la fondamentale trilogia scultorea di materia, volume e spazio. Nel recupero di modelli precostituiti, come vasi e porta oggetti attinti direttamente dal catalogo della manifattura di Stylnove di Nove, l’artista dimostra il forte legame con la tradizione stabilendo un linguaggio di virtuosismi fra continuità e discontinuità, fra pieno e vuoto, fra forme e contro-forme. Categorie universali, che ospitano pensieri di antichi rituali, trattenuti dall’artista, per spiegare la complessità della materia.

Il progetto è realizzato in collaborazione con Marsèlleria di Milano www.marsèlleria.org.Si ringraziano Lorenzo e Franco Zanovello della manifattura Stylnove (Nove, VI).

Coefficiente H di Sticciano (Firenze) presenta Impressioni e Porta aperta bada ladri di Irene Lupi, a cura di Elena Magini, due interventi che propongono, attraverso l’uso di media diversi, una riflessione sul concetto di memoria individuale e collettiva, sulle modalità attraverso cui questa viene tramandata e restituita. L’artista, solita lavorare sulle molteplici forme di narrazione e veicolazione delle esperienze, si concentra qui sulla storia e sulle tradizioni connesse al periodo della Seconda Guerra Mondiale, secondo il punto di vista degli abitanti del luogo. Nel video Porta aperta bada ladri, alcuni anziani di Fiano e Sticciano, intervistati dall’artista, raccontano una quotidianità ormai persa, testimonianze private e aneddoti di paese, dove il piano visivo, costituito dalle prese insistite sui particolari fisiognomici dei parlanti, restituisce una sorta di commento ulteriore e poetico al registro linguistico. Parallelamente al racconto, vi è tutta una dimensione narrativa che non si affida alle parole, ma ai gesti, alle espressioni dei volti, alle posture, agli sguardi quali ulteriori canali espressivi. In Impressioni, una serie di lastre di argilla non cotta, l’artista imprime alcuni oggetti appartenenti agli abitanti della zona, in particolare strumenti per il lavoro in campagna: vecchie falci, martelli, zappe ecc. In quest’opera la “memoria” dell’oggetto - la sua presenza in negativo – va a rappresentare una simbolica evocazione, dove agli stessi oggetti e materiali viene demandata una valenza mnemonica e di testimonianza.

Morgane Tschiember (Brest, 1976) vive e lavora a Parigi. Il suo lavoro si avvia sempre dalla plasticità, di conseguenza, la diversità e la molteplicità di tecniche, protocolli e processi scandiscono il suo LAPILLI Morgane Tschiember Shibaripercorso artistico e testimoniano un polimorfo e proteiforme corpo di lavoro, in continua espansione. Tschiember considera la sua pratica artistica come un parco giochi dove può sperimentare ed estendere le possibilità dei materiali, esplorando i confini tra pittura e scultura, oggetto e architettura, forma e contesto. Il vocabolario visivo di Morgane Tschiember sviluppa le proprie forme archetipiche e azioni / reazioni, come: crescere / tagliare, costruire / rompere, dipingere / bruciare. A seconda del contesto dei progetti, delle specificità del sito, della posizione geografica, e dei materiali disponibili, delle tecniche e metodologie, ogni serie può essere riprodotta, reinterpretata e riattivata offrendo all'artista l'occasione di aprire nuove fisicità verso la flessibilità, la volatilità, la permeabilità del lavoro analizzando gli aspetto politici, sociali ed economici.

NUOVE//Residency nasce nel 2013 grazie alla volontà della fondatrice e direttrice artistica, Geraldine Blais, come progetto di residenza dedicato ad artisti internazionali interessati alla conoscenza, sperimentazione e produzione di opere in ceramica, localizzato nel distretto vicentino di Nove, Marostica e Bassano del Grappa.

NUOVE//Residency mira a rafforzare l’identità del proprio territorio attraverso l’interazione fra esperienze artistiche contemporanee e le aziende locali. Nel desiderio di creare e sviluppare un organo in grado di stimolare il sistema produttivo e quindi l’impatto economico delle manifatture, NUOVE//Residency mantiene la variabile creativa come un imperativo dell’intero progetto. Nuove forme e nuove esperienze per una nuova economia, volta alla valorizzazione e la promozione del made in Italy.

Irene Lupi (Livorno nel 1983) si diploma all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2007, nel 2005 frequenta la Facultad de Bellas Artes di Leioa, Bilbao e nel 2013 è borsista al Siena Art Institute. Tra le mostre recenti: Dalla collezione comunale: opere storiche e recenti acquisizioni, a cura di Casa Masaccio, Centro per l’arte Contemporanea, San Giovanni Valdarno (AR), 2016; Identità, a cura di Casa Masaccio, Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart, Accademia di Belle Arti di Firenze, 2015; TU 35 FI, Vitrine, a cura di Trial Version e Spela Zidar, con Pietro Gagliano’, 2015; Coefficiente H, progetto dell’Associazione culturale CABA a cura di Elena Magini, presso la Tenuta di Sticciano, Certaldo (FI), 2015.

Coefficiente H nasce come un bando di residenze d'artista all'interno di un progetto che coniuga la conoscenza dell'argilla e dell'arte contemporanea alla cultura del territorio.

Promosso dall'Associazione culturale Caba e curato da Elena Magini, ha sede nel comune di Certaldo (Firenze), dove l'argilla assume una connotazione di identità territoriale e di sperimentazione artistica. La ricerca artistica contemporanea si inserisce in un'area in cui tale materia è presente naturalmente e, fino alla metà del '900, culturalmente sfruttata dal mondo della produzione. La residenza diventa quindi un terreno interessante dove unire sperimentazione, cultura del fare e innovazione.

Info Mostre

19 marzo - 30 giugno 2016

Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino

Via Bartolomeo Sinibaldi, 45

50056 Montelupo Fiorentino (FI)

Telefono: 0571/51087

50056 Montelupo Fiorentino

e.mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Orario e prezzi Palazzo Podestarile:

dal 2 al 5 giugno in occasione di Cèramica: ore 10.00 – 23.00

gli altri giorni: dal giovedì alla domenica 10-19, martedì e mercoledì su prenotazione per attività didattica e visite guidate, lunedì chiuso

Biglietti: intero 5 euro, ridotto 3 euro

 

Biglietteria:

Palazzo Podestarile

Museo della Ceramica di Montelupo

Piazza Vittorio Veneto 11

50056 Montelupo Fiorentino (FI)

Telefono: 0571/51352

Fax: 0571/542588

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.