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La Mostra “Contemporanea. Periferia e Centro” ambientata nel Complesso San Michele di Salerno

La Mostra “Contemporanea. Periferia e Centro”
ambientata nel Complesso San Michele di Salerno

Foto Mostra Salerno 250Periferia e centro è il nucleo tematico intorno a cui si muove la Mostra collettiva “Contemporanea” che sarà visitabile dal 29 maggio (Vernissage ore 19.00) fino al 14 giugno 2023, al Complesso San Michele di Salerno. Ideata dall’associazione OpificioCrea e dalla Collezione-galleria Franco Barbato e, realizzata in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana e Università degli Studi di Salerno, con il contributo di Banca Patrimoni Sella & C. e Mc. Donald’s Salerno e Potenza, l’esposizione propone tredici artisti in mostra: Lucio Afeltra, Enzo Bianco, Ugo Cordasco, Enzo Cucchi, Nello Ferrigno, Giosetta Fioroni, Loredana Gigliotti, Pino Latronico, Nino Longobardi, Mimmo Paladino, Biagio Pancino, Alfonso Sacco, Ernesto Terlizzi. Vengono messe a fuoco molte delle ultime tendenze dell’arte contemporanea con esponenti della transavanguardia, dell’informale, del concettuale e si vanno ad indagare i due campi essenziali della pittura e della scultura.
“La proposta di accogliere questa idea-progetto ci è sembrata da subito in piena sintonia con l’obiettivo dell’Ente: sostenere l’arte e la cultura attraverso interventi concreti che possano rivelarsi di interesse collettivo. Il Complesso San Michele si trova nel cuore della città di Salerno, le sue sale raccontano uno spaccato della storia di questa città e della provincia intera; in tal senso, la Mostra “Contemporanea. Periferia e Centro” ci è parsa assolutamente in consonanza con il nostro operato; l’idea di poter accogliere in uno spazio ricco di storia, opere contemporanee di artisti che esprimono in maniera così differente il loro modo di leggere la realtà e porre queste opere in dialogo con gli spazi che le ospitano, è in piena sintonia con la nostra idea di apertura verso l’altro, attraverso un approccio innovativo alla fruizione e alla didattica culturale”- ha dichiarato il Presidente della Fondazione Carisal, Domenico Credendino. Per Virgilio D’Antonio, ordinario di Diritto Privato Comparato presso l’Università di Salerno, la collettiva esprime questo messaggio: “Raccontare e far scoprire alla città di Salerno un linguaggio contemporaneo, dove centro e periferia si ritrovano e si fondono nell’unicità dell’espressione artistica che attraversa opere, anche diversissime le une dalle altre, ma accomunate dall’intima bellezza della tensione che esprime il racconto del presente”. Il collezionista-gallerista, Franco Barbato ha affermato: “L’artista davanti al suo lavoro è nudo ed io, come gallerista, rappresento il mezzo di contatto e di mediazione che lo proietta all’esterno e lo mette in rapporto con quel variegato pubblico composto da collezionisti, amanti dell’arte, musei”.
Pasquale Persico evidenzia: “Il Convento S. Michele fu, a suo tempo, posto sotto i riflettori della Comunità Europea con il Progetto Urban Salerno, per un’ipotesi di rammendo urbano, capace di riparare alla disomogeneità, in termini di qualità urbana
tra due parti del centro storico della città. La Mostra che presento ripropone questo tema a scala più larga con nuovi linguaggi d’arte. Un arcipelago di artisti, con diversa sensibilità, esprimono letture significative del tema a loro proposto. Questa collettiva, nel tempo, potrà aggregare altri artisti e diventare una densità propositiva di area vasta, fino a diventare massa critica di un arcipelago ancora più largo che nel mio
linguaggio potrebbe essere definito Altra Città”. Per la curatrice Gabriella Taddeo: “L’antitesi centro-periferia ha oramai margini estremamente sfumati, rappresenta oggi un universo estremamente intricato e tortuoso, anche assai difficile da delimitare e definire, come da più voci storiche e critiche si ribadisce: la periferia nuova nel suo crescere si complessifica, diviene difficile da decifrare, smarrisce connotati facilmente riconoscibili, da tempo non è più riconducibile ad un territorio gerarchizzato e quindi omogeneo, ma è invece un paesaggio irregolare, a-morphos. In essa si mescolano alla rinfusa, nuove centralità emergenti e vecchie centralità declinate, laboratori dell’innovazione e progetti industriali obsoleti.” (Agostino Petrillo - “La periferia nuova. Disuguaglianza, spazi, città” Franco Angeli 2018).
Ma in una società continuamente e strettamente connessa in cui su scala mondiale si diffondono in tempo reale idee, questioni e tendenze attraverso i nuovi mezzi tecnologici, ha ancora senso parlare di centralità ed in particolare nel campo specifico dell’arte? La distanza fra centro e periferia si va dunque accorciando, si va assottigliando notevolmente nel mondo attuale.
Alla serata inaugurale seguiranno altri readings di riflessione, oltre che sulla tematica principale, anche sul collezionismo e sull’interazione dei vari attori della scena dell’arte contemporanea.