- Categoria: Lapilli Salerno
- Scritto da Maria Serritiello
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Peppe Laurato e Salvatore Turco in Remeber Show al Teatro Ridotto di Salerno
Una gradevole serata di cabaret, al Teatro Ridotto di Salerno, nella seconda serata di “Che Comico ‘24/25’, iniziato il 2 novembre, con le consuete due serate del sabato alle 21,15 e della domenica alle 19, 00 e con un nutrito programma che va avanti fino ad aprile. Due, gli attori sul palco, Peppe Laurato e Salvatore Turco in Remeber Show, l’uno la spalla dell’altro e così ha funzionato per tutta la durata dello spettacolo. Battute ad effetto, costruite per giungere nel culmine del finale a provocare la risata spontanea e l’applauso convinto. I testi, scritti da loro, sono per certi versi un esercizio linguistico di facile costruzione, di come se ne inventavano a iosa tra i banchi di scuola, tra due compagni affiatati. A volte nel momento scenico ne aggiungono altre di battute, inventate al momento, divertendosi loro stessi ed il pubblico, che ne intuisce la provenienza. Il canovaccio prosegue nell’evidenziare la corpulenza di Peppe Laurato da parte di Salvatore Turco che a sua volta ha delle mancanze, per esempio le sue battute non sono sempre efficaci, naturalmente è tutta scena, come se si recitasse a soggetto. Intanto il pubblico si diverte e si divide, tanto da parteggiare a volte per l’uno, altre volte per l’altro, un gioco piacevole delle parti, ne risulta, così uno spettacolo delizioso, privo di parole volgari e se qualche volta scappa è ben tollerata dal pubblico, che intanto collabora dialogando con gli attori ed a produrre battute su battute. Io stessa (N.D.R.) mi sono esposta ad osteggiare Salvatore Turco in favore di Peppe Laurato, che sì conoscevo di più per essere stato altre volte al Ridotto, una di queste, proprio lo scorso anno. Due attori spontanei, professionali e bravi a rendere credibile fino alla fine il loro spettacolo.
Maria Serritiello
Una nota di rimostranza che esula dagli attori e da chi gestisce il teatro. Il parcheggio divenuto improvvisamente ristretto a pochi posti e riservato nelle strisce, meticolosamente disegnate, nello spazio antistante ai due teatri. Non so a chi può aver dato fastidio il confort che ne traevano gli utenti dei due teatri, tra l’altro lo spiazzo, nelle serate di maggiore afflusso era tenuto perfettamente in ordine da personale addetto e gratis. In una città così smaniosa di parcheggio si riduce la sosta in modo piccoso per persone che consumano teatro ad età avanzata, si, è bene che si sappia, i teatri sono riempiti da persone anziane con svariati problemi di deambulazioni, i giovani vanno a fare la movida.