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  • Categoria: Europa
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No dell’Ungheria alla Global Minimum Tax: i deputati criticano i veti nazionali

No dell’Ungheria alla Global Minimum Tax: i deputati criticano i veti nazionali

 

• Le richieste dell'Ungheria sono infondate; Commissione e Paesi UE non devono cedere al ricatto
• Le norme fiscali UE e internazionali favoriscono l'elusione fiscale e danneggiano le PMI
• Valutare la riduzione del voto all'unanimità

Foto Parlamento europeo 250I deputati criticano l’uso del veto nazionale in materia fiscale, chiedono di porre immediatamente fine al blocco e di rilanciare la discussione sull’introduzione del voto a maggioranza.

In una risoluzione approvata mercoledì a conclusione del dibattito svoltosi durante la sessione plenaria di giugno, i deputati affermano che le richieste notificate dall'Ungheria per revocare il blocco dell'accordo internazionale su un livello minimo globale di imposte per le multinazionali “sono già state ampiamente prese in considerazione nell'accordo internazionale” e esortano l'Ungheria “a porre immediatamente fine al blocco”.
Il testo, non legislativo, è stato approvato con 450 voti favorevoli, 132 contrari e 55 astensioni.
I deputati sollecitano la Commissione e il Consiglio “a non entrare in contrattazioni politiche” e ad “astenersi dall'approvare il piano nazionale ungherese per la ripresa e la resilienza fintanto che l'Ungheria non avrà pienamente rispettato tutti i criteri stabiliti nel regolamento”. Qualora il veto dell'Ungheria persistesse, dovrebbero essere esplorate opzioni alternative, compresa l’attuazione della "cooperazione rafforzata", per consentire all'UE di onorare gli impegni assunti.
Inoltre, le norme fiscali UE e internazionali sono definite obsolete per affrontare l'economia moderna, poiché consentono una significativa evasione ed elusione fiscali, portano le PMI “in una posizione di notevole svantaggio competitivo” rispetto alle multinazionali e minano il mercato unico dell'UE.
I deputati ricordano infine ai Paesi UE che il processo decisionale all'unanimità nell'UE richiede “un livello molto elevato di responsabilità”, in linea con il principio di leale cooperazione, come stabilito nel Trattato sull'Unione europea (TUE). A lungo termine, gli Stati membri dovrebbero considerare il valore aggiunto della transizione al voto a maggioranza qualificata e la Commissione dovrebbe rilanciare la discussione sull’introduzione graduale di tale voto relativamente alle questioni fiscali.